Quest'opera prima di Salvatore Esposito sulle origini del pentecostalismo italiano, è il frutto di una lunga ricerca storica, culminata in una raccolta sistematica di documenti importanti, e talvolta inediti, sulle origini del più importante movimento di risveglio nella storia del Cristianesimo. Si tratta di "un'impresa ardua", come ha dichiarato lo stesso autore, ma assolutamente necessaria ed indispensabile.
Il volume si caratterizza per essere stato redatto con rigore scientifico, ed emerge una sapiente ricostruzione sulle origini del movimento con un focus sulla realtà delle "Assemblee di Dio in Italia", l'entità pentecostale italiana più rilevante, anche se non certamente l'unica.
Particolarmente interessante, e del tutto inedita per il grande pubblico, è il secondo capitolo in cui sono stati riportati i resoconti delle discussioni parlamentari, in seguito alla nascita della Repubblica Italiana, riguardo l'abolizione dell'infamante Circolare Buffarini-Guidi, avvenuta soltanto, incredibilmente, nel 1955.
Questo libro ha una duplice missione. Prima di tutto si rivolge al mondo accademico (che, ahimè, è ancora molto carente di studi su questo fenomeno) e, in secondo luogo, ai pentecostali stessi che vogliono un approccio storico e scientifico nel ripercorrere fatti ed eventi che hanno segnato la nascita del movimento pentecostale in Italia. In questo senso c'è una chiara volontà, da parte dell'autore, di mantenere viva la memoria e non disperdere la tradizione perché, ormai, a cento anni dalla nascita del movimento, si può parlare, anzi, inevitabilmente già esiste da decenni, una tradizione pentecostale. Una tradizione che non dev'essere per forza la rappresentazione di tutto il passato, ma quella parte del passato indispensabile per vivere ancor meglio il presente.