La base dell'unità cristiana
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Qual è la nostra preoccupazione primaria: la grandezza numerica della chiesa, o la purezza della chiesa nella sua dottrina e nel suo cammino?
Producer: Passaggio
Product Code: 1001000041115
Dimensions: 125 x 210 x 7 mm
Weight: 0,090kg
Binding: Brossura
Number of pages: 57
Language: Italian

Book contents

INDICE

Introduzione
Alcune opinioni oggi diffuse
I limiti di questo studio

Capitolo 1 – L’insegnamento contenuto in Giovanni 17
I. Analisi del contesto
II. Principi dell’unità
Il ristretto cerchio di coloro che questa unità riguarda
L’origine dell’unità
La natura dell’unità
III. Riassunto

Capitolo 2 – L’insegnamento contenuto in Efesini 4
I. La comunione viene prima della dottrina, o viceversa?
II. Il contesto di Efesini 4
III. Riassunto di Efesini 1 a 3
a. Capitolo 1
b. Capitolo 2
c. Capitolo 3
IV. L’unità di tutti coloro che sono “in Cristo”
V. La natura dell’unità spiritualea. “Un solo Spirito, come pure siete stati chiamati a una sola speranza…”
b. “Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo”
c. “Un solo Dio e Padre di tutti”
VI. I doni di Dio alla Chiesa
VII. Il cuore del problema
a. L’unità e la fede secondo Efesini 4
b. L’insegnamento del Nuovo Testamento sulla maturità
VIII. I pericoli della falsa dottrina
IX. Verità e amore

Capitolo 3 – Conferme tratte dal Nuovo Testamento
I. Le cause di disunione o separazione
II. La dottrina può essere definita
III. Condanna della falsa dottrina

Capitolo 4 – Conclusioni
I. L’unità – una conseguenza
II. Primato della dottrina
III. Primato della verità sulle istituzioni e sulle tradizioni
IV. Rigenerazione e fede – fondamenti dell’unità
V. L’unità fondata su altri principi – una frode
VI. La denuncia dell’errore – un imperativo
VII. L’accordo sulle verità fondamentali – condizione obbligatoria di qualsiasi dialogo
VIII. La grandezza numerica di fronte al concetto biblico della vera potenza
IX. La fedeltà alla verità – il solo terreno del Risveglio

Foreword

Nel XX secolo, il bisogno di unità ha costituito la preoccupazione primaria e generale di molti. Ciò è dovuto in misura non lieve ad una presa di coscienza del tremendo disastro delle guerre provocate dal nazionalismo e dal razzismo. A tale riguardo vennero in seguito creati degli organismi allo scopo di unire insieme popoli e nazioni per costituire forme di cooperazioni pacifiche. Alcuni esempi a noi noti sono le Nazioni Unite, con i suoi vari dipartimenti e, di più recente formazione, la Comunità Europea.

In aggiunta a questi organismi politici ed economici sono state formate anche molte altre organizzazioni sociali e religiose. Ciò è avvenuto poiché si è riconosciuto che le ideologie filosofiche e religiose hanno giocato un ruolo fondamentale nel fomentare la disarmonia sociale e internazionale.

Le Nazioni Unite hanno costituito quindi l’Organizzazione dell’Istruzione, l’Organizzazione Scientifica, l’Organizzazione Culturale e anche, benché sconosciuto, il Parlamento delle Religioni del Mondo.

Tale processo non è stato solo seguito al di fuori ed a prescindere dalla chiesa. Infatti è storicamente risaputo, ed è corretto affermare, che durante questo secolo furono proprio le chiese prima di chiunque altro che cercarono d’unire insieme le varie popolazioni del mondo. Iniziarono a farlo prima della guerra del 1914-1918 attraverso l’opera missionaria e tale attività sfociò nel Consiglio Mondiale delle Chiese formalmente istituito nel 1948.

Il Dott. Lloyd-Jones non appose le sue grandi speranze nelle organizzazioni politiche che molti intrattennero. Egli sapeva che il regno di Dio e che la fratellanza umana non potevano essere raggiunte per risultato di uno sforzo umano. Egli sapeva che il cuore dell’uomo è malvagio. Perciò Lloyd-Jones dedicò tutta la sua vita nella predicazione del Vangelo. Non predicò mai la politica sebbene incoraggiasse i cristiani ad un pubblico impegno ed in ambito sociale. Questa era la sua risposta alle alternative sociali diffuse ai suoi tempi. Molti videro la sua posizione distaccata dalla realtà ed in effetti egli andò ben oltre le loro idee e le loro analisi. Ciò che sostenne non fu di certo irrilevante.

Dall’altro lato nessuno ha mai pensato che lui non si fosse mai lasciato coinvolgere nella questione dell’unità cristiana e della chiesa. Per Lloyd-Jones osservare gli uomini nel tentativo di creare un’unità tra le nazioni senza risolvere il problema del peccato significava costruire una casa sulla sabbia. La stessa cosa valeva tuttavia per le chiese confessanti che si erano allontanate dal Vangelo. Questi aspetti, come ministro del Vangelo, vennero a far parte della sua chiamata divina sottolineando, sia in pubblico sia in privato, che le verità essenziali e vitali erano ormai state abbandonate poiché si lavorava per ottenere una unità visibile della chiesa a discapito del Vangelo.

Ma iI suo interesse nell’unità fu positivo e non solo negativo. Si preoccupò molto di più della vera unità che del rifiuto di ciò che è superficiale e falso. Fu molto critico verso quegli evangelici che credevano che tutto ciò che la Bibbia avesse da insegnare sull’unità era la separazione dall’errore denunciato dall’Evangelo. Li accusò di essere colpevoli del peccato dello scisma basandosi sul fatto che solo coloro che erano veramente “uno” potevano essere colpevoli di disunione. Fece una chiara distinzione tra l’unificazione dei corpi religiosi che il Consiglio Mondiale delle Chiese ricercava e l’unità in Cristo per mezzo dell’opera dello Spirito Santo che solo coloro che sono nati di nuovo possono conoscere.

Questo è il tema del presente volume. Il Dott. Lloyd-Jones chiarì il fatto che l’unità esiste già tra i credenti e non deve essere creata. Essa esiste nel momento in cui si crede nel Vangelo della grazia di Dio nel Signore Gesù Cristo. Tuttavia questa unità deve essere percepita, preservata e promossa e non solo tra i cristiani a livello personale, ma anche tra chiese che credono in una sola ed unica via di salvezza anche se esse non riescono ad trovarsi d’accordo su altre questioni. Il Vangelo è la cosa più importante di tutte! La Chiesa dovrebbe esistere per sostenere e promuovere l’unità. Lloyd-Jones era fermamente convinto che da quell’unità sarebbe scaturita una benedizione del Signore che avrebbe messo in grado la chiesa d’essere una testimonianza migliore nel mondo. Questa fu la sua preghiera alla quale non è stato ancora data risposta.

- Hywel R. Jones

Comments and reviews

Roberto Monopoli  (04.11.2017)

Un libro breve, economico, ma intenso e solido nei contenuti, da non perdere! Consigliato a chi, sentendo sempre più spesso parlare di unità ed ecumenismo, sente la necessità di approfondire questo argomento da una prospettiva biblica. L'autore spiega abilmente il concetto biblico di unità, facendo luce sui versi biblici più usati per spronare all'unità e lo fa nel rispetto del contesto ed in armonia con altri versi della Parola di Dio riguardanti l'unità.


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David Martyn Lloyd-Jones
David Martyn Lloyd-Jones

David Martyn Lloyd-Jones (1899-1981) è stato un predicatore e medico gallese molto influente nel movimento evangelico britannico del XX secolo, ministro per quasi 30 anni della Westminster Chapel di Londra.

Laureato alla London University, entrò a far parte del Royal College of Physicians. Per quasi due anni lottò con quella che lui sentì come una chiamata alla predicazione, e nel 1927 tornò in Galles con la moglie Bethan, da cui in seguito ebbe due figlie, accettando l'invito di curare una chiesa ad Aberavon.

Nel 1939 tornò a Londra, dove fu nominato pastore associato alla Westminster Chapel, al fianco di G. Campbell Morgan. Il giorno prima dell'ufficializzazione, scoppiò la Seconda Guerra Mondiale e nello stesso anno divenne presidente della Inter-Varsity Fellowship of Students (oggi conosciuta come Universities and Colleges Christian Fellowship). Nel 1943 Morgan andò in pensione, lasciando Martyn come unico pastore alla Westminster Chapel.

Martyn Lloyd-Jones era noto per il suo stile di predicazione espositiva, e i culti che officiava la domenica richiamavano migliaia di persone, così come gli studi biblici del venerdì sera che poi erano sermoni nello stesso stile. Impiegava diversi mesi, anche anni, per esporre un capitolo della Bibbia verso per verso.

Nel 1968, in seguito ad un'operazione importante si ritirò dal ruolo di ministro della Westminster Chapel. Per il resto della sua vita si dedicò alla revisione dei suoi sermoni per la loro pubblicazione, al counselling di altri ministri, e a varie conferenze. Una delle sue pubblicazioni più conosciute è un'opera in 14 volumi di commentari sull'epistola ai Romani.


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