La chiesa del Dio vivente
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Come sarà la chiesa degli ultimi tempi? Uno strumento potente che cambierà vite e nazioni. Essa non è piccola e sconfitta, ma potente e vittoriosa. Abbiamo la nostra posizione in una chiesa locale forte e in crescita. Il libro LA CHIESA DEL DIO VIVENTE affronta problemi come: - il fondamento e la visione della Chiesa - la storia della Chiesa - la conduzione della Chiesa - il ministero del credente - le finanze della Chiesa - Risveglio e riforma
ISBN: 9788880771142
Producer: Editrice Uomini Nuovi
Product Code: 9788880771142
Weight: 0,250kg
Binding: Brossura
Language: Italian

Sample chapter

Capitolo 1


IL FONDAMENTO DELLA CHIESA: LA VISIONE

E anch’io ti dico: tu sei Pietro,
e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte
del soggiorno del morti non la potranno vincere
(Matteo 16:18).


Gesù dichiara che le porte dell’Ades non vinceranno mai la sua Chiesa. La Chiesa di Dio è una potente istituzione sulla terra: vigorosa, forte, ferma e resistente.
Però, per molti, la chiesa locale è un luogo di contesa, di ristrettezza mentale e di limitata visione. Costoro non vedono né risveglio né crescita; pastori e preti hanno formato le loro chiese secondo le loro idee, le loro ambizioni o le dottrine e le aspettative delle loro denominazioni. Le chiese variano nella forma, ma di solito sono caratterizzate da mancanze, sconfitte e atteggiamenti mondani. Non è così che Dio vede la chiesa.

Simon Pietro rispose: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Gesù, replicando, disse: Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte del soggiorno del morti non la potranno vincere. Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli (Matteo 16:16-19).

Dio vede la sua chiesa in modo completamente diverso da come la vediamo noi. Se noi accoglieremo il suo pensiero sulla chiesa come rivelazione nei nostri cuori, le nostre chiese cambieranno, diventeranno più forti e saranno molto più efficaci. Manterranno unità e armonia all’interno e resisteranno alle sollecitazioni e agli attacchi del demonio. Anche nelle circostanze più avverse, esse cresceranno costantemente; saranno chiese militanti che determineranno e domineranno il clima spirituale e rimarranno ferme senza compromessi nella verità. Coinvolgeranno tutti i loro membri come operatori, non spettatori e manderanno missionari fino ai confini della terra. Tali chiese saranno ripiene di una atmosfera pura, santa e piena d’amore, dove tutti coloro che amano Gesù e hanno rivolto il loro cuore a lui accettandone le condizioni, senza volere affermare le proprie, si sentiranno a casa.
Lo Spirito Santo vuole mostrare a tutti i credenti oggi la potenzialità e la potenza della chiesa locale. Vuole imprimere l’immagine in profondità nel nostro cuore, in modo che possiamo vedere quello che la chiesa locale è e che può raggiungere. Quando lo vedremo davvero, le cose andranno come debbono andare; troveremo il nostro posto, il nostro scopo nella vita, la nostra sicurezza e la nostra soddisfazione nella chiesa. Allora i doni che abbiamo ricevuto dal Signore raggiungeranno la loro massima potenzialità.


LA CHIESA POTENTE

Romani 1:17 dice il giusto vivrà per fede. La nostra vita personale dovrebbe essere una vita di fede. Dobbiamo imparare a camminare per fede, a vivere per fede, a rimanere saldi nella fede, a vincere per fede e a gettare le montagne nel mare per fede. Dio ci vuole insegnare a riporre la nostra fede e fiducia in lui in modo che la nostra fede possa essere liberata per ricevere miracoli nella nostra vita. Inoltre, ogni credente deve vivere la sua vita da qualche parte e Dio ha deciso che quel posto è nella chiesa locale e per mezzo di essa.
Naturalmente, dobbiamo passare tempo con Dio personalmente e fare in modo che la nostra vita interiore diventi sempre più forte con lui. Tuttavia, “nessun uomo è un’isola” o vive una vita solitaria qui sulla terra. Noi siamo inseriti in un corpo formato da persone, la chiesa. Quando i veri credenti si riuniscono come chiesa locale, possono accadere cose che non potrebbero mai accadere tramite i singoli credenti da soli. Nel passato, insegnamenti sbagliati sulla chiesa hanno immobilizzato i suoi membri e hanno spento molte iniziative originali. Esse sono state controllate, frenate, sottomesse e rese nulle. Dio non vuole questo.
Quando i credenti hanno la rivelazione di fede nel cuore, l’iniziativa diventa senza confini ed essi sono in grado di fare le stesse cose che ha fatto Gesù (Giovanni 14:12). Però, Dio non vuole tanti individui che seguono i loro piani indipendentemente da qualsiasi altro. Siamo tutti membri dello stesso corpo (1 Corinzi 12:12-13). Il posto per l’unità, l’ordine, l’impresa personale, la libertà e l’unicità è all’interno della chiesa locale. è lì che l’individuo e la comunità si uniscono per liberare grandissima potenza da Dio.

LA CHIESA SENZA CONFINI

Nel 1980 ero a Tulsa Oklahoma, Usa. Mentre stavo visitando l’Università di Oral Roberts, il Signore mi disse: “Guarda a nord, a sud, a est, a ovest”. Feci quanto mi era stato detto e vidi imponenti edifici che si levavano tutti intorno al campus dell’Università Cristiana. Il Signore mi disse anche: “Questo è ciò che Io posso fare tramite una persona che crede in me”. La fede fluì immediatamente dentro di me e riempì il mio uomo, interiore. Dentro di me esplose la rivelazione che “non ci sono confini” perché tutto è possibile a chi crede (Marco 9:23).
Tutto quello che abbiamo sperimentato a Uppsala da allora può essere riportato a quello che il Signore mi disse in quei pochi minuti.
Ritornai a Tulsa nell’autunno del 1991 e, prima di lasciare la città andai a camminare e pregare nel campus universitario. Di nuovo là io avvertii la presenza del Signore ma egli mi parlò soltanto durante il volo verso la Svezia e le sue parole furono: “Dieci anni fa ti parlai dicendoti quanto può fare un uomo che crede in me; ora ti parlo di nuovo! Non ci sono limiti a quello che una chiesa devota a me può fare”. Le sue parole penetrarono profondamente dentro di me. I singoli uomini e donne di Dio sono meravigliosi e altrettanto lo sono le cose che fanno per lui, ma alla fine dei tempi essi saranno messi in ombra da ciò che Dio farà tramite credenti normali ma equipaggiati in modo soprannaturale, che hanno trovato il loro posto in chiese locali forti e in crescita.
Stiamo arrivando agli Ultimi Giorni. Saranno giorni di gloria, lotta ed evangelizzazione nella potenza dello Spirito Santo. Ma soprattutto, saranno giorni nei quali Dio ristabilirà la sua Chiesa in modo che diventi ciò che egli ha pianificato che sia e porti a termine il suo scopo. Oggi la chiesa sta alla soglia della sua gloria e dell’altezza alla quale arriverà.
GESù SIGNORE DELLA CHIESA

Quando Gesù parla della sua Chiesa a Pietro, dice: “Non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli” (Matteo 16:17). Pietro si rese conto che:

a) Gesù era il Messia, il Re Unto, e come tale era senza dubbio il Figlio di Dio.
b) Questa rivelazione era la roccia su cui veniva fondata la Chiesa.
c) La Chiesa appartiene a Gesù e a nessun altro.
d) Il diavolo non potrà mai fermare la Chiesa se Gesù può decidere come debba essere costruita.

Tutto questo fu una rivelazione per Pietro, ed è su questa roccia, questa rivelazione, che Gesù costruirà la sua Chiesa oggi. Quando abbiamo la rivelazione che Gesù è il Messia, lo riconosciamo come Re che regna nella sua Chiesa e per mezzo di essa. Perciò, ogni credente deve inchinarsi davanti a lui nell’obbedienza della fede.
Quando una persona si converte, proclama Gesù suo Signore (Romani 10:9), sottomette la sua vita a Gesù e Gesù è quello che decide da allora in avanti. Egli è Padrone e Signore. Io non decido più: lo seguo.
Quando si converte, una persona diventa una nuova creatura in Cristo Gesù (2 Corinzi 5:17), i suoi peccati sono perdonati e la sua vita è purificata dal Sangue di Gesù. Viene incluso come membro nel corpo di Cristo (1 Corinzi 12:13), la Chiesa. Il capo di questo corpo è Cristo (Efesini 1:22-23) e, poiché è il capo, Gesù prende le decisioni.
Quando un credente si unisce a una chiesa locale, egli si sottomette alla signoria di Gesù in quella chiesa. Quando io dico “Gesù è il mio Signore”, io non solo lo riconosco come mio Signore personale, ma anche come Signore della mia chiesa. Io mi sottometto a lui, alla sua volontà e ai suoi piani per quella chiesa particolare. Io mi allineo a ciò che Dio farà in quella chiesa e per mezzo di essa poiché egli mi ha posto là. Questo non crea schiavitù, anzi dà grande libertà.
Dove Gesù è Signore, il suo Spirito è presente e, dove c’è lo Spirito, c’è libertà. Le opere e le iniziative fioriscono liberamente, Gesù ha vera signoria e le persone, obbedendo fedelmente, vengono liberate e così possono portare a termine i piani che il Signore ha per la loro vita.
NON C’è POSTO PER PROGETTI PRIVATI

La chiesa non toglie ai credenti la loro chiamata personale o i piani e le opere suggerite da Dio. Al contrario tali opere vengono accolte con gioia, vengono sostenute, sviluppate e portate a compimento insieme agli altri membri della chiesa locale. Ma la Chiesa non è luogo per ambizioni egoistiche o imperi privati.
Ci sono sempre delle persone che abbandonano la chiesa lamentandosi e dicendo “non mi danno importanza”. In questi casi, di solito è l’io che vuole essere riconosciuto e sostenuto per portare avanti le sue idee e i suoi progetti personali. Però, quando le ambizioni personali non sono accolte con calore, queste persone si girano e se ne vanno velocemente e alcuni addirittura per anni contrastano, mettono in ridicolo, criticano e calunniano le persone che hanno lasciato; sono pieni di risentimento e di rabbia. Tutto questo è tragico! Se tali persone fossero ripiene di unzione e spirituali come dicono di essere, non si abbasserebbero a questo e non passerebbero il tempo a parlar male di coloro che hanno lasciato. Il loro comportamento mette alla luce il peccato e i motivi nascosti dietro le loro richieste.
Le persone che si uniranno alle chiese nel futuro, dovranno farlo su una base ben diversa e coloro che non si sentono di uniformarsi alle richieste di Dio troveranno facile andarsene.
In chiese come queste, i credenti scopriranno di avere lo spazio per fare tutto ciò che il Signore ha messo nel loro cuore.


LA VISIONE: LA DIRETTIVA DI DIO
ALLA CHIESA LOCALE

Il fondamento di ogni chiesa locale è la visione che Gesù le ha dato. Questo la tiene unita e motiva fortemente i suoi membri. Senza una visione o una direttiva profetica il popolo è senza freno, dice Proverbi 29:18 e un’altra traduzione dice: se non c’è rivelazione il popolo perisce. Ogni visione è la direttiva di Dio a una particolare chiesa locale, ne definisce l’identità e l’opera. Offre lo schema su cui si fonderà l’opera che Dio ha preparato per quella chiesa. La volontà di Dio per ogni credente di ogni chiesa può essere letta nelle parole del Grande Mandato:

E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente (Matteo 28:18-20).

Inoltre, lo Spirito Santo parla a ogni chiesa. In Abacuc 2:1-3, il Profeta dice “Io starò al mio posto di guardia, mi metterò sopra una torre, e starò attento a quello che il Signore mi dirà, e a quello che dovrò rispondere circa la rimostranza che ho fatta. Il Signore mi rispose e disse: Scrivi la visione, incidila su tavole, perché si possa leggere con facilità; perché è una visione per un tempo già fissato; essa si affretta verso il suo termine e non mentirà; se tarda, aspettala; poiché certamente verrà; e non tarderà”.
Ogni cosa che Dio fa comincia con un mandato: una visione. Perciò, cerchiamo Dio finché egli non risponde e, quando parla, scriviamo ciò che dice. Dovrebbe essere facile leggere e facile per chiunque è nella chiesa capire ciò che si legge! Allora tutti potranno riferirsi a quella visione che terranno nel cuore e l’unità nella chiesa diventerà una realtà.
Unità non significa semplicemente che tutti sono salvati e hanno lo Spirito di Dio. La vera unità è un’unità operante. Tutti sono coinvolti e vanno nella stessa direzione, operando per un obiettivo comune. Questo è qualcosa di più che operare per avere risposta ai propri bisogni o per vedere realizzate le proprie ambizioni. Questo tipo di unità viene raggiunta quando ogni membro della chiesa ha nel cuore un’unica visione e un unico compito dati dallo Spirito. Quando questo accade, ogni frustrazione, confusione, ostinazione carnalità e mondanità se ne vanno. Tutti sono d’accordo e operano secondo la Parola che Dio ha dato e l’unico desiderio è di vederla adempiuta. Dio ha promesso che si adempirà, ma non domani. Può volerci del tempo ma le promesse di Dio: “Aspettale; perché certamente verranno e non tarderanno”. Quando i credenti si uniscono guidati da una chiara parola venuta dal Signore, avranno la gioia di vedere che le sue promesse si attueranno davanti ai loro occhi.

VISIONI CELESTI O AMBIZIONI DELL’ANIMA?

Neemia ci fa vedere che cosa è necessario fare se il Signore vuole darci una visione celeste. C’è una grande differenza fra visione celeste e ambizione dell’anima. Tutto il libro di Neemia rivela come Dio possa usare un credente per i motivi giusti.
Nel primo capitolo Neemia piange e prega perché le mura di Gerusalemme restano in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco (Neemia 1:3-4). Il suo cuore piange per il popolo e desidera che la sua terra sia ristabilita. Dio vede tutto ciò e comincia ad adoperarlo.
Il capitolo 2 descrive Neemia da solo che visita Gerusalemme (versetti 11-15). Resosi conto delle sue reali condizioni, Neemia cominciò a rivolgersi a coloro che si occupavano dei lavori (versetto 16). Egli disse loro: “...Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme e non saremo più nella vergogna!” (versetto 17). I capi che dovevano cooperare con lui risposero “Sbrighiamoci e mettiamoci a costruire!” (versetto 18). Questo ci fa vedere come un pastore dovrebbe sempre operare. Non deve dire “Io, me, mio” ma “Noi costruiremo. Siete con noi?” Dio mette la visione nel cuore del pastore, ma questa non è mai sua proprietà privata. Il pastore è solamente il catalizzatore: riceve la visione da Dio, la comunica alla chiesa e poi conduce l’opera. La visione appartiene a tutta la chiesa. è della chiesa, e le è data da Dio. Mentre i credenti riconosceranno l’unzione che c’è sulla visione e opereranno per portarla a compimento, avranno immensa soddisfazione e gioia. Allora, l’opera del Signore sarà fatta e nessuno potrà reclamare la gloria per sé: Dio la riceverà tutta!
Però ci sono due trappole da evitare. Una è la trappola dell’individualismo a oltranza; in questo caso tutti guardano il pastore e la sua visione. Per quanto potente e ripieno di unzione il pastore possa essere non può far tutto da solo e non è la stella polare attorno alla quale tutto debba rotare. In una chiesa basata su una personalità piuttosto che sulla Parola di Dio, tutto si ferma non appena il pastore se ne va. Tale chiesa non ha forza in sé stessa, dipende dalla sua “Stella polare” e ricorda quello che succede nel mondo in cui si vive facendo riferimento a stelle del cinema, celebrità ed eroi. Quelli fanno tutto il lavoro e noi guardiamo.
L’altra trappola è di avere un gruppo che non osa avere un capo. Tutti decidono insieme e si controllano l’un l’altro. Se uno dovesse ottenere di più e ricevere più attenzione di un altro nasce l’invidia. Il libro di Neemia ci mostra come Dio abbia messo una visione nel cuore di un uomo. Per realizzare quella visione, Neemia vuole collaborare con altri e opera insieme con loro, ma non rinuncia alla sua posizione per timore di quello che gli altri possono pensare quando è necessario assumersi guida e iniziativa. Egli opera con altri ma dice “Venite, ricostruiamo”.

UN MODELLO PER OGNI CHIESA

L’autore del libro degli Ebrei descrive il ministero di Mosè e il tabernacolo divino che doveva essere riprodotto sulla terra. Mosè ricevette istruzioni divine quando dovette riprodurre il tabernacolo. Dio disse a Mosè “Guarda di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte” (Ebrei 8:5) Dio ha un posto sul monte per tutti coloro che lo cercano. Lassù, Egli rivelerà quale deve essere il modello per ogni chiesa locale.
Dio mostra al suo popolo che cosa fare, come e quando farlo e tramite chi questo dovrebbe essere fatto! Poi vede se vengono seguite le sue istruzioni o se cominciamo a inventare istruzioni nostre o a seguire quelle di qualcun altro!
La visione è una direttiva divina ricevuta per rivelazione.
La rivelazione ha l’unzione dallo Spirito Santo quindi, quando ci atteniamo alle direttive che il Signore ci ha dato per rivelazione, tutto funzionerà per il meglio. L’unzione e le benedizioni sono là e dove ci sono unzioni e benedizioni la gente accorre! Ovviamente, il demonio odia ogni genere di rivelazione e soprattutto la visione in una chiesa locale. Se la visione opera, egli non può più dividere. Inserire elementi mondani o fermarne la potenza. Quindi farà di tutto per colpire, distorcere, cambiare il piano di Dio facendone una copia debole e senza forza aggiungendo o togliendo qualcosa dal piano originale. Noi non abbiamo autorità per fare tutto questo; il nostro lavoro è di ricevere ciò che il Signore ha detto, di conservarlo e di seguirlo puntualmente in modo che facciamo “ogni cosa secondo il modello mostrato sul monte”.

LA VISIONE: UN PROGETTO DAL CIELO

La visione non è la stessa cosa che la passione. La passione è un cuore infuocato per qualcosa, per esempio una terra o delle persone. La visione è un progetto chiaro e preciso che ci viene dato dal cielo. La descrizione che ci viene data non solo indica ciò che deve essere costruito, ma ci dice anche quando, come e con chi. La visione in sé può essere molto semplice e consistere anche di poche parole, ma, per mezzo di esse, il Signore chiarisce come e quando la visione dovrebbe essere portata avanti. Se non ci sono questi particolari, non c’è visione, solo un’idea.
Quando il Signore parlò alla nostra chiesa, egli ci diede questa visione: “Equipaggia il mio popolo con la mia Parola di fede, mostra loro quali sono le loro armi spirituali, istruiscili su come usarle e mandali a combattere per me: saranno vittoriosi”. Questa fu la direttiva ricevuta da Dio e il fondamento di tutto quello che facciamo oggi.
Grande parte della visione riguarda l’equipaggiamento e l’addestramento delle persone, e tutta la chiesa è coinvolta. Noi abbiamo una scuola biblica, una scuola di preghiera, una scuola di musica, una scuola che addestra i missionari, scuole elementari e superiori cristiane e una Università cristiana. Tutto è conseguenza della visione e per lo stesso motivo abbiamo libri, audio e video. Tutto questo perché? Perché il Signore ha detto di fare così!
Dobbiamo seguire l’esempio di Paolo che disse: Perciò, o re Agrippa, io non sono stato disubbidiente alla visione celeste (Atti 26:19). Quando Dio parla, dobbiamo obbedire! Se anche agli altri non piace la nostra obbedienza, dobbiamo comunque obbedire! Compito di chi ha ricevuto la visione è quello di spiegarne il contenuto il più chiaramente possibile ma, che gli altri obbediscono o no, egli deve farlo senza badare a loro! In cielo Dio non chiederà: “Che cosa hanno pensato gli altri di quello che Io ti ho chiesto di fare?” Ma, “Hai fatto quello che ti ho chiesto?”
Una direttiva dal cielo trasforma e riempie colui che la riceve e una chiesa che riceve una direttiva da Dio sarà riempita di fede quando l’unzione che è sulla direttiva si riverserà su ogni membro. Questo però non significa che ognuno agirà nello stesso modo; i diversi doni e le diverse personalità emergeranno in tutta la loro unicità ma, lo Spirito, il pensare e l’obiettivo che li muoverà saranno gli stessi e questo creerà forza e stabilità prodigiose e si libererà una grande energia.
La chiesa primitiva era così. Ogni membro aveva lo stesso Signore, lo stesso spirito, la stessa mente e la stessa meta. Atti 4:32 dice: “La moltitudine di quelli che avevano creduto era di un sol cuore e di un’anima sola”. In tale unità c’è una grande forza.

LA VISIONE è ATTACCATA DA OGNI PARTE

Quando Dio mette una direttiva nel cuore di un pastore ed egli la condivide con la congregazione, tutta la chiesa si unisce per portarla avanti. La visione è stata data e portata alla luce, ma non ha ancora raggiunto la piena maturità. Il diavolo odia tutto questo e cercherà di fare di tutto per farla morire sul nascere, cerca di distruggere la visione con il timore, la divisione, l’invidia, le minacce, la calunnia e l’incomprensione. Più forte è la Parola del Signore, più strenua è l’opposizione.
Questa fu l’esperienza di Neemia. Egli dovette soffrire continua persecuzione, minacce, ricatti e calunnie da parte di Samballat, Tobia e Gheshem (Neemia 2:10 2:19 - 4:1-3 - 4:7-8 - 6:2-14).
Molti altri che hanno ricevuto parole da parte del Signore non hanno resistito a tali pressioni, ma non Neemia! Egli continuò a costruire nonostante gli scherni di Samballat, le sue minacce e la sua animosità. Non lasciamoci distrarre dagli attacchi del nemico! Non riempiamo mai i nostri pensieri con quello che sta facendo perché ciò che attrae la nostra attenzione attrae anche noi! Concentriamoci piuttosto sulla visione che Dio ci ha dato. L’opposizione arriverà ma non potrà impedire che si attui ciò che Dio ha promesso. Non dobbiamo mai temere persecuzioni, dicerie o bugie e non dobbiamo neanche inasprirci con altri cristiani che non comprendono la visione e che la combattono apertamente.
Prima che cominciassimo la nostra opera il Signore mi parlò tramite un profeta e mi disse “Alcuni di coloro che adesso ti sono vicini ti faranno opposizione fra qualche tempo. Altri che adesso ti sono lontani si uniranno a te e l’opera si compirà”. Questa profezia venne per la prima volta nel 1982 e da allora si è ripetuta.
La storia del risveglio è sempre stata la stessa. Sembra che alcuni siano con noi ma i loro cuori sono lontani. Altri all’inizio forse si oppongono a noi, ma poi il Signore tocca i loro occhi spirituali ed essi cominciano a vedere. Perciò non manipoliamo mai le persone, non leghiamole a noi e non obblighiamole a restare. Gesù non lo ha mai fatto. Non dobbiamo mai temere ciò che potrebbe accadere se nessuno rimanesse con noi. Dio ha chiamato noi e quindi ci proteggerà e porterà a compimento la sua opera.

LA VISIONE PORTATA A TERMINE

Una visione divina può essere portata a termine quando ha:

a) I collaboratori giusti
b) Il motivo giusto
c) Il metodo giusto
d) Le risorse giuste.

Tutte queste aree saranno attaccate dal diavolo e noi dobbiamo vivere per fede per ognuna di loro. Non “compriamo” collaboratori.
La Bibbia dice: Chi impiega lo stolto e il primo che capita, è come un arciere che ferisce tutti (Proverbi 26:10). Dobbiamo fidarci in Dio che fornirà gli assistenti giusti. Non affidiamo il compito indiscriminatamente a qualcuno solo per necessità, aspettiamo finché non arriva la persona giusta prima di cominciare un nuovo tipo di attività. Quando la persona giusta arriva, avrà anche la motivazione giusta e l’unzione che serve per la crescita e la vittoria. Una tal persona è preziosa come l’oro e avanzerà in fede. Il libro dei Proverbi dice: Hai visto un uomo veloce nelle sue faccende? Egli starà al servizio del re; non starà al servizio della gente oscura (Proverbi 22:29).
Usiamo metodi spirituali ripieni di fede, non mutuati da questo mondo e pieni di incredulità o manipolazione. La visione giusta richiede il metodo giusto o subirà un rallentamento. I metodi non sono santi, quindi non dobbiamo mai idealizzarli o adorarli anzi, possono essere cambiati. Ma le verità e i principi che vengono dalla Parola di Dio sono santi e non cambiano mai. Quando i movimenti si irrigidiscono e muoiono, i loro seguaci di solito si attaccano a metodi datati e rifiutano di cambiarli. Non facciamo mai una cosa di questo genere. Attacchiamoci invece alla Parola!
La nostra visione avrà anche un costo in denaro. Insegniamo alla congregazione a credere che Dio provvederà ai bisogni personali e alle finanze della chiesa. Se Dio ha detto qualcosa, egli la farà anche se può apparire impossibile all’occhio e alla mente umani. Dio vuole che camminiamo per fede nei progetti che ci ha dato. Una volta ci stavamo chiedendo come avremmo potuto pagare qualcosa di cui avevamo bisogno e il Signore ci disse “Io pagherò quello che Io ordinerò. Voi pagherete quello che ordinerete voi”. Assicuratevi quindi che quello che fate sia ordinato dal cielo e non dalla vostra carne! Se viene da Dio, se ne occuperà lui. Non deprimiamoci o preoccupiamoci o procuriamoci un’ulcera pensando alle finanze della chiesa, seguiamo per ogni cosa i tempi di Dio; non cerchiamo di strafare, stiamo vicini a Dio e le finanze arriveranno. Allora la nostra chiesa si sentirà sicura e sarà testimone di molti miracoli.

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Ulf Ekman

Ekman Ulf è una figura di grande prestigio in tutto il mondo pentecostale.

La comunità che ha fondato, Livets Ord, o Word of Life in inglese, Parola di Vita, conta una scuola frequentata da un migliaio di alunni, diversi missionari attivi specialmente in Russia, Kazakistan e altre regioni ex sovietiche, nonché una Ong caritativa attiva in India.

Ha dato vita alla più grande scuola di studi biblici dell’intera Penisola scandinava, i suoi libri sono tradotti in 60 lingue e i suoi sermoni televisivi hanno varcato i confini europei.


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