I creazionisti americani non sono più le anime semplici che credono letteralmente alla Bibbia e alla creazione di piante e animali in sei giorni.
Nella loro battaglia contro il darwinismo dei cattedratici hanno "scoperto", incoraggiato e messo in contatto fra loro un'intera generazione di giovani scienziati che prima non osavano parlare.
Si contano a decine paleontologi e matematici, genetisti e biologi molecolari, ormai apertamente critici del mito evoluzionista, che osano deridere il concetto di selezione naturale: e nei loro argomenti mettono alle corde i baroni dell'evoluzionismo e le loro scoperte e polemiche sono accolte nelle riviste scientifiche americane.
Di questo rivoluzionario dibattito scientifico, che è anche una vittoria della libertà sul "progressismo", l'opinione pubblica italiana continua a venire tenuta all'oscuro.
Così ignora che le teorie di Darwin, mai verificate, sono decisamente superate da due nuove straordinarie concezioni: "progettazione intelligente" delle forme viventi e "complessità irriducibile" delle forme di vita ritenute "semplici" e "primitive" dal darwinismo.