Le lettere di Berlicche e "Il brindisi di Berlicche" in un unico volume
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Questo libro, scritto dal celebre filologo e romanziere britannico, stampato per la prima volta nel 1941, è rimasto un caso editoriale consacrato da perenne successo e da molte polemiche. In esso Lewis immagina che un abile capo-diavolo (Berlicche) scriva al suo inesperto allievo (Malacoda) una trentina di brevi lettere per istruirlo sul suo ruolo di “demone custode”, ossia su come tentare al male un giovane cristiano affidato alle sue malevoli cure.Alla fine la manovra fallisce e il giovane si salva dal pericolo finendo prematuramente in paradiso; tuttavia, nel successivo “brindisi”, Berlicche si consola constatando che la maggioranza degli uomini sono diventati ormai così fiacchi e stupidi che si dannano quasi da soli, per un nonnulla e senza accorgersene.Con il suo stile sottile, brillante e paradossale, Lewis traccia una sorta di manualetto delle tecniche di tentazione, col preciso scopo di smascherarle e di immunizzarcene. Allora come oggi, queste tecniche consistono nell’insinuare idee erronee, nel fomentare tendenze pericolose, nello spingere in situazioni compromettenti, nel distogliere dalle buone ispirazioni e nello istillarne di cattive.Insomma, per usare una terminologia evangelica, qui il diavolo insegna come avvalersi delle possibilità offerte dal mondo e dalla carne. Ad esempio, Berlicche suggerisce di ridurre il fervore religioso a una religiosità “moderata” e permissiva, in modo da scivolare nella dannazione senza accorgersene; suggerisce di propagandare evoluzionismo, progressismo e brama di novità allo scopo d’illudere la mente umana con un futuro utopistico e così distoglierla dal preoccuparsi dell’eternità; suggerisce di propagandare egualitarismo e “democrazia” allo scopo di spingere all’invidia e alla ribellione; ammonisce sull’ambiguità delle guerre, che possono spingere l’uomo alla bestialità ma anche alla conversione mediante la sofferenza.In appendice al libro sono riportate alcune conferenze tenute da Lewis a Oxford, nelle quali egli tratteggia, con la solita sottigliezza e maestria, osservazioni riguardanti i rapporti tra teologia, filosofia e poesia, e confuta altri luoghi comuni, come quello che riduce la fede ad una esigenza del sentimento o della convenienza.

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Products » Christian Books » Fiction
ISBN: 9788816502499
Producer: Jaca Book
Product Code: 9788816502499
Weight: 0,320kg
Binding: Brossura
Language: Italian

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Clive Staples Lewis (C. S. Lewis)
Clive Staples Lewis (C. S. Lewis)

Clive Staples Lewis, meglio noto come C.S. Lewis, (1898-1963) fu uno scrittore ed autore di una quarantina libri, molti dei quali sull'apologetica cristiana. La sua opera più famosa rimane forse Chronicles of Narnia (Le Cronache di Narnia), una serie di sette libri divenuti ormai un classico della letteratura fantasy.

L'istruzione era molto importante nella famiglia di Lewis ed anche i suoi genitori erano ben istruiti. Tutti in famiglia erano avidi lettori e Clive era una sorta di prodigio: all'età di tre anni aveva imparato a leggere e a 5 anni già iniziava a scrivere storie di terre fantastiche con animali bizzarri.

Dopo aver ricevuto una prima istruzione domiciliare, sia Clive che il fratello furono mandati in collegio. In seguito, vinse una borsa di studio ad Oxford.
Dopo aver prestato servizio durante la prima guerra mondiale, iniziò gli studi classici ad Oxford dove raggiunse brillanti risultati e completò gli studi in Llingua e letteratura Inglese in un solo anno invece dei canonici tre.

Dal 1925 al 1954 occupò la posizione di tutor al Magdalen College di Oxford e dal 1954 al 1963 insegnò Inglese medievale e rinascimentale presso l'università di Cambridge.

Da giovane, Lewis voleva diventare un poeta, ma dopo alcune prime pubblicazioni di non molto successo optò per scritti intellettuali e narrativa in prosa.
La sua prima opera pubblicata di questo genere fu The Pilgrim’s Regress: An Allegorical Apology for Christianity, Reason, and Romanticism, un racconto della sua ricerca della fonte dei suoi desideri dei suoi primi anni che lo hanno portato da adulto ad accettare la fede cristiana. Da adolescente lewis aveva rigettato la fede e aveva vissuto da ateo nel corso dei suoi 20 anni, per poi tornare al cristianesimo nel 1931, in parte grazie alla vicinanza del suo amico J.R.R. Tolkien. Lewis descrisse queso cambiamento nella sua autobiografia Surprised by Joy (in italiano pubblicato come Sorpreso dalla gioia), un resoconto della sua vita intellettuale e spirituale dei suoi primi 30 anni.

La sua prima opera narrativa di successo fu Out of the Silent Planet (in italiano Lontano dal pianeta silenzioso), un romanzo in cui Lewis inserì temi e allusioni cristiane. A questo fecero seguito Perelandra e That Hideous Strength (Quell'orribile forza). Insieme formano una trilogia scientifico-narrativa, incentrata sulla figura di un uomo che viaggiando da un pianeta all'altro rimane coinvolto in una battaglia cosmica tra bene e male.
A questi seguì The Abolition of Man (L'abolizione dell'uomo).

Nello stesso tempo, stava anche diventando conosciuto nei circoli letterari, pubblicando inizialmente articoli e recensioni di libri. Il suo primo libro di stampo intellettuale, The Allegory of Love: A Study in Medieval Tradition, consacrò la sua reputazione come figura guida della letteratura britannica. A questo seguirono ulteriori libri sulla letteratura.

The Problem of Pain (Il problema della sofferenza) e quattro serie di programmi radio durante la seconda guerra mondiale (poi raccolti ne Il Cristianesimo così com'è) lo portarono ad essere riconosciuto come un esponente laico dei principi cristiani. A questi fecero seguito The Screwtape Letters (Le lettere di Berlicche), uno scritto in forma epistolare su come far cadere un giovane credente appena convertito, divenuto presto un bestseller. Tra gli altri libri a difesa del cristianesimo ci sono: Miracles: A Preliminary Study (Miracoli, uno studio preliminare), Reflections on the Psalms e The Four Loves (I quattro amori).

Nel 1950 Lewis pubblicò il primo volume della serie di Narnia cui seguirono gli altri sei, in cui descrive il conflitto tra il bene e il male nel regno di Narnia, unificato dal leone Aslan, che rappresenta il Figlio di Dio.
A Le cronache di Narnia seguì Till We Have Faces: A Myth Retold, il meno conosciuto dei suoi romanzi, ma il più apprezzato dalla critica.

Più tardi Lewis sposò Joy Davidman Gresham, una donna americana che si era convertota in parte anche leggendo i suoi libri. Sei mesi dopo le fu diagnosticato un tumore in stato avanzato che andò in remissione per poi tornare e spegnerla definitivamente quattro anni dopo, tre anni prima della morte di Lewis.

Nel 1963, l'anno della sua morte, Lewis scrisse quello che sarebbe stato il suo ultimo lavoro (pubblicato postumo): Letters to Malcolm, in cui affronta problematiche legate alla preghiera, alla liturgia, all'adorazione e alla dottrina, e si ritirò dalla sua carica a Cambridge, per poi morire pochi mesi dopo.


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