La vera preghiera
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Una relazione con Dio nella preghiera è un privilegio meraviglioso disponibile per ogni Cristiano. Purtroppo molti credenti non sfruttano questo privilegio perchè non è mai stato loro insegnato come pregare, e si sentono totalmente inadeguati quando provano a farlo. La vera preghiera spiega come sviluppare una relazione significativa con Dio in preghiera, imparando a ricevere da Lui ogni giorno mentre si prega. L'autore offre alcuni principi di preghiera che, se messi in pratica, possono aiutare a raggiungere una vita di preghiera che libererà la potenza di Dio. I temi affrontati: Che cos'è la preghiera? Che cosa dice Gesù della preghiera? La preghiera del Padre Nostro; Chiedete; La fede; Ascoltare Dio; Autorità per avere vittoria; Nessuna condanna; Il bisogno di disciplina; Metodi; La preghiera corporativa; Distrazioni; Conclusione
ISBN: 9788880771883
Producer: Editrice Uomini Nuovi
Product Code: 9788880771883
Language: Italian

Sample chapter

1.
CHE COS’è LA PREGHIERA?

La preghiera riguarda, soprattutto, il nostro rapporto con Dio. Ci sono tanti modi di pregare come ci sono tanti modi di rapportarci a una persona. Alcuni hanno un rapporto profondo e pieno d’amore con Dio in preghiera, altri conoscono il Signore solo come si conosce una persona che si vede di rado, altri ancora non conoscono neppure colui al quale parlano.
Come per tutti i rapporti, ci vuole tempo per costruire un rapporto intimo con Dio in preghiera. Ovviamente, ogni rapporto implica una comunicazione a due livelli: si ascolta e si parla! Nella preghiera, non si impara solo a rivolgersi al Signore guardando la circostanza nella quale ci si trova; si impara anche ad ascoltare la sua voce e a comprendere quello che lui dice al di là dei nostri pensieri e delle nostre idee.
Possiamo considerare solo brevemente i principi essenziali che valgono per la preghiera, ma basteranno per aiutarvi a cominciare a pregare con efficacia o per ampliare la vostra esperienza nella preghiera. Saremo molto pratici, perché se si sa come pregare, si stabilisce un rapporto più intimo con Dio tramite Gesù Cristo.
Molti pensano di essere dei disastri quando pregano, perché pensano di non arrivare mai a Dio o, perlomeno, quasi mai. Si chiedono se qualcuno li ascolti e anche se Dio li senta; si accorgerà di un essere così insignificante? Accadrà davvero qualcosa in risposta alla preghiera? Costoro sono scoraggiati perché sembra che le richieste fatte in preghiera siano state rifiutate. Si sentono inefficaci e pensano che sarebbe meglio non pregare affatto piuttosto che avvertire che Dio li rifiuta.
Parlo come una persona che prega da 50 anni e che, da quarant’anni, insegna agli altri come pregare. Voglio mostrarvi come si possa avere una ricca vita di preghiera, facendovi conoscere molti modi diversi di pregare e facendovi vedere come sia possibile stabilire un vero rapporto con Dio in preghiera sicuri che egli ci ascolta.
Naturalmente non posso pregare al posto vostro; come dovete costruire il vostro rapporto con gli altri, così dovete costruire il vostro rapporto personale con Dio in preghiera.
Anche se pregate con regolarità, amplierete la vostra comprensione di che cosa sia la preghiera e arricchirete la vostra vita spirituale conoscendo modi diversi di pregare.
La preghiera non sembra vera finché non si ha un rapporto personale con Gesù Cristo. Quando si nasce di nuovo e lo Spirito Santo viene ad abitare in noi, la preghiera viene trasformata dal fatto che arriviamo a conoscere colui al quale ci rivolgiamo in preghiera.
Se non conoscete il Signore in questo modo, leggete La vera salvezza, Il vero amore o La vera verità,* perché questi libri vi aiuteranno ad entrare in un rapporto vivo con Dio Padre tramite suo Figlio Gesù.











2. CHE COSA DICE GESù DELLA PREGHIERA?


Nel sermone sul monte, Gesù dà istruzioni molto pratiche riguardo alla preghiera:

“Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa” (Matteo 6:6).

a) C’è un momento per pregare con gli altri, come vedremo più avanti, ma, se vogliamo instaurare un rapporto personale con Dio che arricchisca la nostra vita, dobbiamo obbedire a Gesù e fare le cose nel modo che lui ci indica. Le sue istruzioni qui sono chiare. Entra nella tua camera da solo, in modo da pregare Dio con tutto il cuore senza essere distratto o inibito dalla presenza di altri.
b) Dobbiamo andare come bambini verso colui che ci ama come nostro Padre. Egli non è come un padre umano, soggetto agli umori e limitato in potenza. Andiamo da un Padre celeste che è coerente con sé stesso, che non cambia mai, è perfetto nell’amore ed è onnipotente. Il suo amore per noi non vacillerà mai e nulla è impossibile per lui.
Non dobbiamo cercare di coglierlo in un momento in cui è di buon umore; egli è misericordioso, quindi non ci tratta mai come meritiamo; è pieno di grazia, ci dà l’opposto di quello che meritiamo!

“Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate per ogni opera buona” (2 Corinzi 9:8).

Non meritiamo niente da Dio e non potremo mai guadagnare il suo favore e non dobbiamo neanche cercare di farlo, perché è pieno di grazia verso di noi per natura e vuole darci tutto quello di cui abbiamo bisogno: sempre! Questo è il suo cuore, il cuore di nostro Padre verso di noi.
Egli vuole che ci aspettiamo di ricevere da lui non sulla base di qualcosa che possiamo avere fatto, ma per la sua misericordia, la sua grazia e il suo amore verso di noi!
c) Impareremo presto che Dio risponde alla preghiera fatta con il cuore, non alla preghiera fatta di parole in successione. Le parole che pronunciamo debbono essere l’espressione di quello che c’è nel nostro cuore. Ecco perché è necessario avere un tempo di preghiera ogni giorno per poter aprire il cuore a Dio.
Egli vede “quello che è fatto nel segreto” e conosce ogni pensiero, intenzione e desiderio del nostro cuore! Vuole sentirci esprimere onestamente quello che abbiamo nel cuore; i nostri desideri, i nostri timori e le nostre frustrazioni; confidiamo in lui perché soddisfa i nostri bisogni, è con noi nelle situazioni difficili, provvede abbondantemente per noi in qualsiasi modo.
Questo è uno dei principi più importanti e basilari della preghiera: di essere totalmente onesti con Dio. Non serve cercare di impressionarlo o di ingannarlo; non possiamo convincerlo che crediamo, quando ci sono dubbi che persistono nel nostro cuore. Gesù chiarisce bene che Dio odia l’ipocrisia! Non ha tempo per preghiere pompose che possono impressionare gli altri, ma non hanno alcun impatto su di lui!
d) Gesù dice che, quando il Padre vede la nostra preghiera nel segreto, “ci ricompenserà”. Non è un premio dire “no” a quello che chiediamo. Lo farà soltanto se chiederemo la cosa sbagliata o se capisce che non ci aspettiamo davvero di ricevere risposta alla nostra preghiera. Dio, il nostro Padre amorevole, risponderà al grido sincero del nostro cuore! Quindi Gesù dice:

“Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate” (Matteo 6:7-8).

Il grido semplice e onesto del cuore è efficace con Dio. Fiumi di parole che non vengono dal cuore non hanno effetto. Possono far sentire bene una persona religiosa, perché sente di aver adempiuto un obbligo o un dovere di pregare; ma tale preghiera è assolutamente inefficace per Dio!
“Il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate” dice Gesù. Se è così, a che cosa serve la preghiera? Perché Dio aspetta che chiediamo prima di darci quello di cui abbiamo bisogno?
Pensiamo al rapporto umano fra padre e figlio. Ci sono alcune necessità alle quali il padre provvede per il bambino, anche se lui non lo chiede; e questo accade anche nel nostro rapporto con Dio. Giorno dopo giorno provvede a noi in tantissimi modi e ci dà cose che noi diamo per scontate!

Il padre umano, però, insegna al bambino ad andare da lui e a chiedergli quello che gli manca. Insegna al bambino a non pretendere, ma a chiedere con educazione e reverenza! Il bambino impara a chiedere con un tipo di fede naturale, si aspetta che suo padre (o sua madre) gli diano ciò di cui ha bisogno. Il bambino non si aspetta di essere sgridato se esprime una vera necessità o se quello che desidera è ragionevole.
Però il padre non è un buon padre se vizia il bambino dandogli tutto quello che chiede; se lo facesse, danneggerebbe il bambino. Il genitore amorevole dà il meglio che può nel miglior modo possibile per amore del bambino.
Lo stesso accade con il nostro Padre celeste; egli vuole sempre provvedere ai nostri bisogni genuini e spesso ci dà anche qualcosa di più per l’amore che ha per noi. Ma non ci vizia e non ci dà quello che potrebbe avere un effetto negativo sulla nostra vita.
La preghiera è un rapporto stretto con il nostro Padre celeste che ci ama in modo perfetto e ci insegna a fidarci di quell’amore. Egli conosce la nostra necessità, ma vuole che esprimiamo la nostra fiducia nel suo amore, andando da lui con umiltà e insieme con fiducia aspettandoci che soddisfi il nostro bisogno. Gesù dice che il Padre nostro “ci ricompenserà” se faremo questo.

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Colin Urquhart

Colin Urquhart (1940-2021) era un predicatore inglese cristiano, evangelico, apostolico e carismatico.

È stato coinvolto nel Movimento carismatico tra il 1960 e il 1970. Fu il vicario della parrocchia di St. Hugh, Lewsey Luton, Bedfordshire in quegli anni, e durante un periodo di quattro anni avvennero immensi cambiamenti. Nel 1974 egli scrisse un libro riguardo a questa esperienza.

All'inizio del 1976 si dimise dall'incarico che aveva a St. Hugh, e con la sua famiglia e altri due parrocchiani si spostò in una casa di proprietà di Fountain Trust, un'associazione internazionale rivolta al rinnovamento cristiano, a East Molesey, nel Surrey. Da questa base egli iniziò il suo ministero itinerante nazionale e internazionale, facendo fronte ai costi della sua attività soltanto con il frutto delle donazioni e vivendo per fede.

Dall'inizio degli anni '80 ha iniziato ad essere più ampiamente conosciuto internazionalmente come scrittore e come predicatore ai congressi, ai raduni ed alle convention dei carismatici. 


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