Un tuono gentile - Ascolta Dio nella tempesta
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Fin dove vuoi che Dio si spinga per ottenere la tua attenzione? Non aver fretta di rispondere. Prima rifletti bene. Che cosa ne diresti se ti trasferisse in un’altra nazione, come fece con Abramo? Se ti dicesse di rimetterti al lavoro una volta raggiunta l’agognata pensione, come fece con Mosé? E che dire della voce di un angelo o del ventre di un pesce, come Gedeone e Giona? E che ne dici di una promozione come quella di Daniele o di una retrocessione come quella di Sansone?

Dio fa ciò che serve per ottenere la nostra attenzione. È il messaggio della Bibbia. È il messaggio di questo libro: l’inesorabile inseguimento di Dio. Dio a caccia. Dio alla ricerca. Smuove i cespugli per scovare la pecora smarrita. Cerca, lotta, ci riporta a sé, in continuazione.
Delicato e rigido. Tenero e duro. Fedelmente fermo. Pazientemente insistente. Impazientemente tollerante. Dolcemente inflessibile. Gentilmente tuonante. Dio è il pilota e noi siamo i passeggeri.

Anche se non comprendiamo la sua mano possiamo sempre confidare nel suo cuore. Possiamo avere piena fiducia che farà ciò che è giusto. Se hai bisogno di qualcosa che ti ricordi il suo amore, di essere rassicurato, di un esempio della sua benevolenza, hai tra le mani il libro giusto.
ISBN: 9788880772972
Producer: Editrice Uomini Nuovi
Product Code: 9788880772972
Weight: 0,250kg
Binding: Brossura
Language: Italian

Sample chapter

La sua voce

C?era una volta un uomo che sfid? Dio a parlare.

Fai ardere il pruno, Dio, come facesti per Mos?.
E io ti seguir?.

Fai crollare le mura, Dio, come facesti per Giosu?.
E io combatter?.

Calma le onde, Dio, come facesti in Galilea.
E io ascolter?.

E cos? quell?uomo si sedette presso un pruno,
accanto a un muro, vicino a un mare
e attese che Dio parlasse.

E Dio ud? l?uomo e Dio rispose.
Mand? il fuoco, non per un pruno, ma per una chiesa.
Fece crollare un muro, non di mattoni, ma di peccato.
Calm? una tempesta, non del mare, ma dell?anima.

E Dio attese che l?uomo rispondesse a sua volta.
E attese?
E attese?
Ma l?uomo fissava i pruni, non i cuori;
i mattoni, non le vite;
i mari, non le anime;
e cos? decise che Dio non aveva fatto nulla.

Alla fine rivolse lo sguardo a Dio
e chiese: Hai perso la tua potenza?
E Dio abbass? lo sguardo su di lui e disse: Hai perso l?udito?



Capitolo 1

L?Autore della vita
Il Dio che sogn?

?Nel principio era la Parola?
E la Parola ? diventata carne
e ha abitato per un tempo fra di noi?.
(Giovanni 1:1 e 14)


Seduto alla grande scrivania l?Autore apre il grosso libro. Non contiene parole. Non contiene parole perch? le parole non esistono. Le parole non esistono perch? non sono necessarie. Non ci sono orecchie che possano ascoltarle n? occhi che possano leggerle. L?Autore ? solo.
E cos? prende la grande penna e comincia a scrivere. Come un artista raccoglie i suoi colori e un intagliatore i suoi strumenti, cos? l?Autore assembla le sue parole.
Sono tre. Tre parole. Da queste tre parole sgorgheranno milioni di pensieri. Ma da queste tre parole dipender? la storia.
Prende la sua penna e sillaba la prima: tem-po.
Prima che la scrivesse il tempo non esisteva. Egli stesso ? senza tempo, ma la sua storia sar? rinchiusa nel tempo. La storia avr? una prima alba e un primo movimento della sabbia. Un inizio? e una fine. Un ultimo capitolo. Egli lo conosce prima ancora di scriverlo.
Tempo. Una spanna nel sentiero dell?eternit?.
Lentamente, delicatamente, l?Autore scrive la seconda parola. ? un nome. A-da-mo.
Mentre scrive lo vede, il primo Adamo. Poi vede tutti gli altri. In mille epoche e in mille paesi, l?Autore li vede. Ogni Adamo. Ogni bambino. Amato all?istante. Amato per sempre. A ognuno di essi assegna un?epoca. A ognuno assegna un posto. Nessuna casualit?. Nessuna coincidenza. Soltanto proposito.
L?Autore rivolge una promessa a questi individui non ancora nati: A mia immagine, vi far?. Sarete come me. Riderete. Creerete. Non morirete mai. E scriverete.
Devono farlo. Perch? ogni vita ? un libro; non un libro da leggere, ma piuttosto una storia da scrivere. L?Autore inizia la storia di ogni vita, ma ogni vita scriver? la propria fine.
Che libert? pericolosa. Come sarebbe stato pi? comodo se la storia di ogni Adamo fosse stata completa. Se ogni opzione fosse stata gi? sceneggiata. Sarebbe stato pi? semplice. Sarebbe stato pi? sicuro. Ma non sarebbe stato amore. L?amore ? amore soltanto se viene scelto.
Cos? l?Autore decide di dotare ogni figlio di una penna: ?Scrivi con cura?, sussurra.
Amorevolmente, deliberatamente, egli scrive la terza parola, presagendo gi? la sofferenza. E-m-m-a-n-u-e-l-e.
La pi? grande mente dell?universo immagin? il tempo. Il giudice pi? retto concesse a Adamo una scelta. Ma fu l?amore che accord? Emmanuele, Dio con noi.
L?Autore sarebbe entrato nella sua stessa storia.
La Parola sarebbe divenuta carne. Anche lui sarebbe nato. Anche lui sarebbe stato umano. Anche lui avrebbe avuto piedi e mani. Anche lui avrebbe avuto lacrime e traversie.
E, cosa pi? importante, anche lui avrebbe avuto una scelta. Emmanuele si sarebbe trovato al crocicchio tra la vita e la morte e avrebbe dovuto compiere una scelta.
L?Autore conosce bene il peso di quella decisione. Fa una pausa mentre scrive la pagina della sua sofferenza. Potrebbe fermarsi. Anche l?Autore si trova davanti a una scelta. Ma come pu? un Creatore non creare? Come pu? uno Scrittore non scrivere? E come pu? l?amore non amare? Perci? sceglie la vita, anche se significa morte, con la speranza che i suoi figli facciano lo stesso.
E cos? l?Autore della Vita completa la storia. Spinge il chiodo nella carne e rotol? la pietra contro l?apertura del sepolcro. Consapevole della scelta che far?, consapevole della scelta che Adamo far?, verga: ?Fine?. Poi chiude il libro e proclama il principio.
?Sia luce!?

Capitolo 2

Il segugio del cielo
Il Dio che insegue

?Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba
e fermarsi su di lui. Io non lo conoscevo,
ma colui che mi ha mandato a battezzare con acqua,
mi ha detto: Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi,
? quello che battezza con lo Spirito Santo.
E io ho veduto e ho attestato che questi ? il Figlio di Dio?
(Giovanni 1:32-34)


Giovanni il battista vide una colomba e credette. James Whittaker vide un gabbiano e credette. Chi pu? dire se colui che mand? la colomba non mand? anche il gabbiano?
James Whittaker era un membro dell?equipaggio selezionato del B-17 ?Fortezza volante?, capitanato da Eddie Rickenbacker. Chiunque ricordi l?ottobre del 1942 ricorda il giorno in cui Rickenbacker e il suo equipaggio furono dati per dispersi in mare.
Da qualche parte sopra il Pacifico, fuori della portata della radio, il combustibile fin? e l?aereo precipit? nell?oceano. I nove uomini trascorsero tutto il mese successivo a bordo di tre zattere. Affrontarono il caldo, le tempeste e l?acqua. Gli squali, lunghi almeno tre metri, speronavano le loro zattere di due metri e mezzo. Dopo appena otto giorni avevano esaurito tutte le riserve di cibo. Soltanto un miracolo avrebbe potuto salvarli.
Un giorno, dopo le devozioni quotidiane, Rickenbacker appoggi? la testa contro la zattera e si cal? il cappello sugli occhi. Un uccello atterr? sulla sua testa. Il capitano sbirci? da sotto il cappello. Tutti gli occhi erano puntati su di lui. Rickenbacker seppe istintivamente che si trattava di un gabbiano. Lo acchiapp? e tutto l?equipaggio ne mangi? la carne. Gli intestini furono usati come esca per pescare? e l?equipaggio sopravvisse per raccontare la storia. La storia di un equipaggio arenato senza speranza n? aiuto in vista. Una storia di preghiere elevate e di preghiere esaudite. La storia di un Visitatore proveniente da una terra sconosciuta che copr? una distanza enorme per offrire la sua vita in sacrificio.
Una storia di salvezza.
Una storia molto simile alla nostra. Non eravamo anche noi arenati, proprio come quell?equipaggio? Non pregammo anche noi come l?equipaggio? E non fummo anche noi, come l?equipaggio, salvati da un visitatore che non abbiamo mai visto mediante un sacrificio che non dimenticheremo mai?
Probabilmente avrai gi? sentito la storia di Rickenbacker. Forse l?hai sentita raccontare da me. Oppure l?avrai letta in uno dei miei libri. Coreen Schwenk lo fece. Era fidanzata con l?unico membro dell?equipaggio che non sopravvisse, il giovane sergente Alex Kacymarcyck. Durante una riunione dell?equipaggio, nel 1985, la signora Schwenk apprese che la vedova di James Whittaker viveva ad appena centotrenta chilometri da casa sua. Le due donne si incontrarono e condivisero le loro esperienze.
Dopo aver letto la storia nel mio libro Nell?occhio della tempesta, la signora Schwenk si sent? spinta a scrivermi. Il vero miracolo, mi inform?, non fu l?uccello sulla testa di Rickenbacker, ma la trasformazione del cuore di James Whittaker. L?evento pi? straordinario di quel giorno non fu il salvataggio di un equipaggio, ma la salvezza di un?anima.
James Whittaker era un non credente. Il disastro aereo non lo distolse dalla sua incredulit?. Le giornate vissute a un passo dalla morte non lo spinsero a riconsiderare il suo destino. In realt?, secondo quanto aveva detto la vedova Whittaker, suo marito non sopportava che un altro membro dell?equipaggio, John Bartak, leggesse in continuazione la sua Bibbia, per conto suo e ad alta voce.
Ma le sue proteste non scoraggiarono la lettura di Bartak. E la resistenza di Whittaker non imped? alla Parola di penetrare la sua anima. Senza che Whittaker se ne rendesse conto, il terreno del suo cuore veniva arato. Perch? fu dopo la lettura della Bibbia che un giorno il gabbiano si pos? sulla testa di Rickenbacker.
E in quel momento Jim divenne un credente.
Ridacchiai quando lessi la lettera. Non per la lettera; credo a ogni parola in essa contenuta. Non per James Whittaker. Ho tutti i motivi per credere che la sua conversione sia stata autentica. Ma dovetti ridacchiare per? ti prego di scusarmi? dovetti ridacchiare per Dio.
? proprio tipico di lui! Chi altri giungerebbe a tali estremi per salvare un?anima? Uno sforzo del genere per ottenere l?attenzione di un tizio. Il resto del mondo ? alle prese con la Germania e con Hitler. Su ogni prima pagina campeggiano le azioni di Roosevelt e di Churchill. Il pianeta ? stretto in una battaglia per la libert?? e il Padre ? nel Pacifico che manda un piccione missionario a salvare un?anima. Oh, quali distanze Dio ? pronto a percorrere per ottenere la nostra attenzione e conquistare il nostro affetto.
Nel 1893 Francis Thompson, un poeta cattolico romano, descrisse Dio come ?il segugio del cielo?:

Fuggivo da lui, attraverso le notti e attraverso i giorni;
Fuggivo da lui, attraverso gli archi del tempo;
Fuggivo da lui, attraverso i labirinti
Della mia stessa mente; e nel velo di lacrime
Mi nascondevo da lui, e sotto risate scroscianti
Le mie speranze affrettai
E di colpo precipitai
Nei tenebrosi, giganteschi abissi.

Thompson definisce Ges? ?quello straordinario amante che mi insegue con il suo amore?. Ges? segue con ?una caccia senza fretta e un?andatura imperturbabile, una velocit? ponderata e una maestosa tenacia?. E alla fine Ges? parla, ricordandoci: ?Ahim?! Tu non sai quanto poco degno d?amore sei. Chi potrebbe mai amarti, ignobile, eccetto me, me soltanto? Perch? ci? che ho preso da te non l?ho preso per farti del male, ma affinch? tu potessi cercarlo tra le mie braccia?.
Hai posto per una tale immagine di Dio? Riesci a vedere Dio come lo ?straordinario amante che ci insegue con il suo amore?? Durante la prima settimana del suo ministero Ges? inizia a chiamare i discepoli. Perch? gli danno ascolto? Chi influenza la loro scelta? Nota i verbi associati con Ges? nel primo capitolo del vangelo di Giovanni:

Ges? si volt?? (versetto 38).
Ges? chiese? (versetto 38).
Ges? rispose? (versetto 39).
Ges? guard?? (versetto 42).
Ges? volle? (versetto 43).
Ges? trov?? (versetto 43).

? chiaro chi compie l?opera. Se qualcuno ? in Cristo ? perch? Cristo lo ha chiamato. Cristo pu? usare un sermone. Pu? ispirare una conversazione. Pu? parlare attraverso una canzone. Ma in ogni caso ? Cristo Colui che chiama.
Considera gli esempi che seguono.
Una sera John Wesley inser? un breve resoconto nel suo diario. Scrisse che si era recato controvoglia a una riunione di una societ? con sede in Aldersgate Street, a Londra, dove uno dei membri stava leggendo la prefazione al Commento alla Lettera ai Romani di Lutero. Ti raffiguri la scena? And? controvoglia, da estraneo, per ascoltare un testo vecchio di duecento anni. Eppure fin? per annotare: ?Verso le nove meno un quarto sentii che stranamente il mio cuore stava cominciando a scaldarsi?.
Nelle Confessioni Agostino riferisce del punto di svolta nella sua vita. Lacerato tra la tentazione di una donna e la dolce chiamata dello Spirito di Dio, stava seduto sotto un fico, la Bibbia aperta, la vista offuscata dalle lacrime. Sent? una voce provenire da una casa vicina: ?Prendi e leggi? Prendi e leggi??
La voce non era rivolta a lui. Senza dubbio c?erano dei bambini che giocavano da quelle parti. Tuttavia la voce scosse Agostino nella sua solitudine, inducendolo a fare ci? che essa diceva. Prese la sua Bibbia e lesse. Davanti ai suoi occhi c?era questo brano: ?Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, senza gozzoviglie e ubriachezze; senza immoralit? e dissolutezza; senza contese e gelosie; ma rivestitevi del Signore Ges? Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri? (Romani13:13-14).
Ud? la voce di Dio, disse addio alla sua signora e segu? Cristo.
Il romanziere Frederick Buechner aveva ventisette anni e viveva da solo a New York, cercando di scrivere un libro, quando, lui che non frequentava la chiesa, decise di andare in chiesa. D?impulso. Il predicatore parl? della necessit? di incoronare Cristo nel proprio cuore. Ges? rifiut? la corona di satana nel deserto, ma accetta la corona del suo popolo quando lo confessiamo. Il predicatore continu? per un bel po? con parole che suonavano bene, ma che non attecchivano.
A un certo punto, per?, disse qualcosa che Buechner non dimentic? mai. Lascio che sia lui a dirti che cosa:

E poi, con la testa che andava su e gi? facendogli ridacchiare gli occhiali, disse, con la sua strana voce sabbiosa, la voce di una vecchia infermiera, che l?incoronazione di Ges? aveva luogo tra la confessione e le lacrime e, Dio mi ? testimone, grandi risate, cos? disse. Ges? viene incoronato in mezzo alla confessione, alle lacrime e a grandi risate, e quando disse grandi risate, per ragioni che non ho mai compreso in maniera soddisfacente, la grande muraglia cinese croll? e Atlantide affior? dal mare e sulla Madison Avenue, all?incrocio con la settantatreesima, le lacrime mi sgorgarono dagli occhi come se qualcuno mi avesse colpito al volto.

Troppo bizzarro? Rifletti per un momento sul tuo mondo. Ricordi quella voce, quel volto, quell?evento? Non c?? stata una volta in cui quel normalissimo pruno nel deserto ha preso fuoco e ne ? uscita una voce che ti ha lasciato balbettante? Per Wesley fu una lettura, per Agostino la voce di un bambino e per Buechner un invito a ridere.
E per te? La mano tesa di una mendicante? La nascita di tuo figlio? Le lacrime di un vedovo? L?esplosione di un tramonto? Il sermone appassionato che ha commosso tutti? Il sermone noioso che non ha commosso nessuno tranne te?
Non sono le circostanze che contano, ma Dio nella circostanza. Non sono le parole, ma Dio che le pronuncia. Non fu il fango a ridare la vista al cieco, ma il dito di Dio nel fango. La culla e la croce erano comuni come erba. A renderle sacre fu Colui che vi fu posto sopra. La colomba e il gabbiano non erano nulla di speciale. Ma lo era Colui che li aveva mandati.
? incredibile quali distanze Dio ? disposto a percorrere per ottenere la nostra attenzione.

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Max Lucado
Max Lucado

Max Lucado (1955) è un autore americano e pastore presso la Oak Hills Church di San Antonio, in Texas.
Ha conseguito due lauree alla Abilene Christian University e il suo primo lavoro come pastore è stato come associato presso una piccola chiesa di Miami, in Florida. Fu lì che sviluppò la sua passione per le persone, il ministero e la scrittura, iniziando con una colonna nella newsletter settimanale della chiesa.

Negli anni '80 si è trasferito a Rio de Janeiro con la moglie per aiutare nella fondazione di nuove chiese e vi è rimasto per cinque anni.

Max ha scritto oltre 40 libri e dalla pubblicazione del suo primo libro, ha condiviso le promesse di Dio in sermoni, libri, articoli e interviste. I suoi scritti appaiono anche in video, meditazioni, canzoni, biglietti, opuscoli, studi biblici e commentari. I suoi libri appaiono regolarmente nelle classifiche dei bestseller nazionali, comprese quelle del New York Times e sono stati tradotti in oltre 54 lingue.

Max Lucado è stato soprannominato “pastore d'America” dalla rivista Christianity Today e il New York Times lo ha definito uno dei più influenti leader sui social media.

Max e Denalyn vivono a San Antonio, hanno tre figlie e due nipoti.


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