Non sono arrabbiato con Dio
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David Wilkerson, come ogni uomo con un'importante missione, ha affrontato battaglie su due fronti: su quello personale e su quello pubblico.
La sua guerra dichiarata al peccato e agli stupefacenti è stata ampiamente reclamizzata dalla stampa e dai suoi libri. Ma non è mai stato pubblicato un racconto di quelli che sono stati i suoi conflitti personali e le sue vittorie.

Il messaggio di questo libro ha un'incisività e una praticità che non si ritrova spesso in libri di ispirazione devozione. È un "rimboccarsi le maniche" con reverenza. Questo intenso libro muove dalla scena di un padre addolorato che ha accidentalmente provocato la morte della sua bambina, al voodoo praticato ad Haiti e alle strade di sporche città soggiogate dalla droga e dalla delinquenza. Il tutto vissuto da un uomo profondamente preoccupato per l'avvenire dei suoi simili.
ISBN: 9788880773061
Producer: Editrice Uomini Nuovi
Product Code: 9788880773061
Weight: 0,110kg
Binding: Brossura
Language: Italian

Book contents

Azzittire; Vita dopo la resurrezione; Rimettere lo spirito; Messo alla prova dalla Parola; La volont? di Dio; Mettere l'uomo alla prova; Imparare a convivere con la propria croce; Senza pace; Il paradosso del predicare la rettitudine; Rendere puri; Che amore ? questo? Come sconfiggere il peccato segreto; Resistere fino alla fine; Ufo (Oggetti volanti non identificati); Riconoscere la voce del Maestro; Vita crocifissa o vita risorta; Dio ha smesso di dare? Le certezze del cristiano; Lezione di guida; Ne sono responsabile io? Un messaggio per il povero; denaro e voodoo; "Nulla di simile vi accada, o voi che passate di qui!"; Le grandi promesse; Dio non ? morto... se ne sta solo in disparte; Il messaggio a mezzanotte; Sono debole; L'ubbidienza vale pi? che il sacrificio; La filosofia di Tommaso; La fede dei giganti; Mettere Dio alla prova; Parli di Lui? O a Lui? Avversari e porte aperte; Tutto questo... e anche Ges?; Irrequieto; Afflizioni che guariscono; L'undicesimo comandamento; Tre importanti promesse per un profeta minore; Dare seguito alla fede; Le preoccupazioni continuano; Pietre e bastoni potranno ferirmi, ma le parole non mi faranno del male, E' il nostro vitello d'oro? Lealt?; Preghiera concisa o fiumi di parole? Mantenere l'autocontrollo; Io non temer? alcun male; In caso di diluvio; Prove in previsione della tribolazione; Prima che io muoia; Gli "ora" della fede, La visione perduta.

Sample chapter

Azzittire

?Non mettere la museruola al bue che trebbia il grano?
(1 Corinzi 9:9)

In questo versetto si nasconde il segreto del successo per ogni cristiano che desidera lavorare per il Signore e lo ritengo una delle pi? importanti verit? che lo Spirito Santo mi abbia mostrato: ha rivoluzionato la mia vita, il mio ministero e, di conseguenza, non sar? mai pi? lo stesso.
Mettere la museruola significa legare o coprire la bocca per evitare una azione, tappare la bocca. Parafrasando, questo versetto risulterebbe: ?Non tappare la bocca all?operaio che lavora nel campo?.
L?apostolo Paolo ha scoperto questo versetto in Deuteronomio 25:4 e, attraverso una rivelazione da parte dello Spirito Santo, ha considerato questa verit? come ben lontana dal concetto di soldi e finanze, portando alla chiesa uno dei messaggi pi? importanti che possano essere stati dati all?uomo moderno.
Paolo inizia con una domanda: ?Dio, si d? pensiero per i buoi? O non dice cos? proprio di noi?? La legge umanitaria di Dio prevedeva che ai buoi che trebbiavano il grano non venisse messa la museruola, ma anzi, consentiva loro di mangiarne.
I buoi meritano tanto quanto i manovali e Paolo era convinto che queste parole fossero qualcosa di pi? che un semplice riguardo di Dio verso i buoi: e con enfasi ha scritto: ?non ho dubbi, questo versetto ? stato scritto per noi oggi, e in esso vi ? contenuto un principio?.
Ges? disse: ?Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me?poich? il mio giogo ? dolce e il mio carico ? leggero?.
I buoi portano il giogo. Ges? ha fatto s? che i suoi discepoli rappresentassero i buoi che arano quel campo che ? il mondo.
? chiaro che lo Spirito Santo cerca, attraverso la Parola della speranza, di guidare gli operai ad avere una mente libera da qualsiasi legame, ripiena di fede e di speranza. ?Chi semina speranza, miete speranza?. Quanti cristiani al giorno d?oggi lavorano per il Signore non solo per un senso di dovere? Quanti hanno perso la speranza di mietere un vero raccolto, solo per avere successo? Quanti pur mettendo mano all?aratro in un determinato campo rimangono legati e incatenati perch? a motivo del loro esame di coscienza devono ammettere di condividere tutto ci? su cui predicano?
Spesso, durante i miei viaggi, incontro servitori dell?Altissimo un tempo capaci di scacciare demoni e di muovere montagne, eppure, ora se ne stanno in piedi intimoriti e soli di fronte ad una visione che si affievolisce. Loro, che una volta testimoniavano al mondo che tutto ? possibile per coloro che credono, oggi camminano zoppicanti senza una meta, alla ricerca di quella gloria perduta. Non vi ? niente di pi? tragico nel vedere un cristiano che camminava mano nella mano con Dio, camminare incerto nel timore e nell?indecisione solo perch? ha permesso a s? stesso di indossare una museruola.
Mia madre mi diceva sempre: ?David, non farti legare?. Ora comprendo quanto sia importante lavorare con uno spirito libero. Devo lavorare per Dio con la consapevolezza che forze occulte sono dietro di me per far s? che le promesse mi sfuggano di mano. Non devo mai perdere la speranza! Devo assaporare ogni verit? su cui predico! Devo testare ogni segreto divino in quel campo di prova che ? il mio cuore! Non posso essere disonesto e predicare un vangelo che non ho provato personalmente. Non ? sufficiente per me dire: ?Paolo ha detto??, ma devo essere in grado di allontanarmi dall?esperienza, che ? il mio punto di vantaggio e dire: ?So bene cosa volesse dire Paolo, perch? ho camminato per lo stesso sentiero di rivelazione?.
Una visione miope di queste verit? suggerirebbe che Paolo si stia riferendo ad un guadagno migliore per quanti vivono per il Vangelo. Questo ? vero, ma vi ? molto di pi?. ? dal lato spirituale che essere ammutoliti ? qualcosa di devastante.
Il capitolo 25 del Vangelo di Matteo contiene un esempio perfetto di quello che ? un ministero con la museruola. Io propongo che ogni credente nato di nuovo sia chiamato ad essere testimone di Cristo. La storia ? molto semplice. Un uomo, partendo per paesi lontani, chiam? i suoi servi e affid? a loro i suoi beni. Ad uno diede 5 talenti (Euro 5131), all?altro due talenti (Euro 2052) e ad un altro ancora un talento (Euro 1025). Dopo un po? di tempo, il padrone torn? a calcolare ci? che aveva investito. Questo racconto ? di grande importanza per ogni cristiano perch? il padrone di questa storia ? Cristo il Signore; noi siamo i servitori e dobbiamo rendere conto delle azioni che compiamo quando siamo da soli.
Due servi si trovavano in piedi davanti a lui. Era un?occasione speciale, entrambi erano lavoratori abili e produttivi in grado di affermare: ?Padrone?ho fatto un progresso? ho guadagnato?? Sia l?uomo dai cinque talenti, che l?uomo dai due talenti avevano duplicato il loro ammontare. Nessun problema; nessuna indecisione; nessun blocco mentale dovuto all?ansia o alla paura; nessuna storia di paura di come satana ha dato loro la caccia o di come la gente era contro di loro; nessuna lamentela; nessuna filosofia disfattista; nessuna scusa a causa dell?et?; nessun rimando all?essere stato messo nel campo pi? difficile del paese! Erano uomini con uno scopo e sapevano di averlo! Il loro lavoro era semplice e senza grandi complicazioni: il padrone desiderava dei risultati e li ottenne!
Ma ora, soffermiamoci con attenzione su quel servo poco abile che si trovava di fronte al padrone a mani vuote. L?uomo da un solo talento: ecco ? il tipico esempio di uomo con la museruola!
Esamina insieme a me i tre tragici passaggi che portano ad un ministero legato ed infruttuoso.
Se le previsioni statistiche della Bibbia affermano la verit?, circa un terzo dei servi di Dio si ritrover? al momento del giudizio legato e imbavagliato, senza frutto. Fai ora attenzione a questi tre passaggi.

Numero uno: Una relazione sbagliata con Dio

Ascolta la sua confessione: ?Signore, io sapevo che tu sei un uomo duro? (versetto 24). Tutti loro conoscevano il Signore, ma vi era un servo che ha lavorato con una relazione sbagliata. Due servi avevano gi? dimostrato che il Signore non era n? difficile n? duro da servire. Ma nella mente di questo servo, lui era duro! Questo tipo di concetto, di un Padre crudele e difficile ? la propaganda di satana.
Satana ? acuto. Sa bene che non pu? prendere in trappola i servi di Dio con tentazioni volgari che riguardano l?uso improprio del denaro, l?immoralit? e i piaceri. Il nemico della nostra anima cerca di disegnare nelle nostre menti l?immagine di un dittatore infuocato, vendicativo che si trova nei cieli, pronto alla collera con ogni figlio che disobbedisce o inciampa. Il diavolo attira i teologi con questo punto di vista e loro abboccano, si conformano e si convincono. Non potrebbero vivere con il loro Dio cattivo e quindi lo seppelliscono, dicendo poi che Dio ? morto e affermando: ?Come potevamo comprenderlo. Era troppo difficile da trattare?.
Andai a New York, con il cuore a pezzi e il ministero tra i delinquenti ben fondato sulle Scritture: ?Se ne va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma torner? con canti di gioia quando porter? i suoi covoni?.
Ricordo molto bene i primi mesi del mio ministero. Dormivo in auto perch? non avevo soldi per permettermi di dormire altrove. Non conoscevo nessuno, ero un semplice predicatore di campagna, ma riconoscevo che vi era un?esigenza e provavo un ardore divino. Camminavo per le strade a tarda notte pregando sia per le anime, che per ricevere una guida da Dio. In quei mesi in cui mi avvicinavo alle bande faccia a faccia, nessuna tentazione avrebbe potuto toccarmi. Le prostitute mi lanciavano sguardi, ma se ne andavano subito intimorite. Ogni piccolo fallimento o momento di scoraggiamento era solo un trampolino di lancio verso conquiste pi? grandi. Ma satana non aveva intenzione di lasciar continuare questo importante ministero senza sfidarlo e in poche settimane, prima che potessi accorgermene, la mia relazione con il Signore divenne tesa.
Tutto inizi? con una tragedia. Avevo programmato di condurre una serie di incontri durante il fine settimana con un giovane pastore, in un paesino. Arrivai a destinazione proprio mentre una ambulanza a sirene spiegate stava lasciando la casa del pastore. Una donna preoccupata, stava davanti alla porta, singhiozzava e si stringeva le mani, mi disse che nell?ambulanza diretta all?ospedale vi erano il pastore, la moglie e la figlia. Un?ora pi? tardi raggiunsi l?ospedale, dove scoprii ci? che era accaduto.
Dopo l?incontro, il pastore mi condusse in una saletta privata e mi indic? una bambina che giaceva priva di conoscenza sotto una tenda per l?ossigeno. Sul viso erano visibili i segni dei pneumatici. ?Di chi ? questa bambina?? chiesi. ?? mia figlia, fratello David?, rispose il pastore. ?Sono uscito di casa in fretta perch? ero in ritardo per un funerale. Non sapevo che stesse giocando vicino all?auto; l?ho investita?. La vista di un pastore in lacrime, della moglie angosciata e della figlia priva di conoscenza era scioccante e sconcertante. In tutta la mia vita non avevo mai pregato con tanta diligenza per nessuno, ma dietro la mia preghiera un velo di paura era gi? entrato nel mio cuore e chiedevo a Dio: ?Perch???
Stavo ancora ponendo questa domanda quando ebbi la visione del funerale di quella tenera bambina. Sembrava un angelo. Guardai il padre e la madre, un ultimo sguardo alla bambina, e strinsi i denti sussurrando: ?Dio, non colpire la mia casa con una punizione simile. Far? tutto ci? che mi chiederai, ma non toccare alcuno dei mie figli?. E fu in quel momento, l? in piedi davanti alla bara della bambina, che un pensiero terribile si impossess? della mia mente: ?Chiss? quale peccato deve aver commesso questo pastore per meritarsi tutto questo?. E all?improvviso, il mio punto di vista su Dio inizi? a cambiare.
Corsi a casa da mia moglie e dalle mie figlie, le presi tra le mie braccia e dissi: ?Dio, dar? la mia vita per la bande di New York, ma non prenderti mai nessuno dei miei figli?. Gwen era in attesa del nostro terzo figlio. Non ero con lei quando Debbie e Bonnie nacquero, e desiderava che io fossi presente almeno una volta. Avevo programmato alcune serate evangelistiche per i delinquenti alla San Nicolas Arena e questo richiedeva che andassi in citt?, a circa 600 km di distanza, per due o tre giorni ogni settimana ed ero ancora il pastore di una piccola chiesa in Pennsylvania. Gwen mi supplic? di non andare questa volta; sentiva un disperato bisogno di avermi a casa. ?Devo andare tesoro, o il bambino potrebbe nascere storpio se non ubbidisco a Dio e porto avanti la mia chiamata?. Andai. Ma questa volta ero legato nello spirito, e non ero pi? libero. Certo conoscevo ancora il Signore, ma ora lo conoscevo come un uomo duro!
Al mio rientro, Gwen non era li alla porta ad accogliermi come faceva di solito. La trovai a letto, in uno stato di shock e ignara della mia presenza. Mentre le stavo accanto, mi venne in mente un passo della Scrittura, e fu cos? chiaro e forte che mi colse di sorpresa: ?Se uno non provvede ai suoi, e in primo luogo a quelli di casa sua, ha rinnegato la fede ed ? peggiore di un incredulo?. Mi inginocchiai e chiesi a Dio di toccare e guarire Gwen. Lei si addorment?.
Uscii silenziosamente e mi recai nel mio studio, posi una coperta sul pavimento e iniziai ad aprire il mio cuore a Dio. I cieli erano di rame, il giogo non era semplice e il fardello troppo pesante. Versai lacrime di dolore, confusione e autocommiserazione. Non avevo sorriso per giorni, ero determinato a ?mettere le cose in chiaro con Dio?. All?improvviso, un?oscurit? che non oso nemmeno descrivere venne su di me. Era come se l?angelo della morte stesse respirando dietro al mio collo. ?Alzati?, mi ordin? una vocina tranquilla e sicura. Poi, come un torrente, vennero le accuse: ?Tu vai a New York solo in cerca di successo. Desideri essere qualcuno. Sei falso. Tua moglie perder? la ragione e il bambino. Dio ti giudicher? a causa del tuo cuore pieno di orgoglio?. Caddi sulle ginocchia, tremando e vacillando. ?No, Dio!? urlai. ?Non ? vero? io ti amo? ho dato tutto? come puoi pensare questo di me dopo tutto quello che ho sopportato, mi hanno ridicolizzato? mi chiamano sciocco fanatico perch? tutto ci???
Poi un raggio di luce venne sottoforma di un versetto della Scrittura: ?Provate gli spiriti per sapere se sono da Dio?. E ancora un altro versetto mi venne in mente: ?E se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre?. Mi alzai in piedi, guardai in alto e pregai: ?Signore, non credo a queste bugie, ma anche se fossero vere, tu sei il mio avvocato; Ges? perdonami?.
La voce inizi? a bestemmiare e sapevo che era l?accusatore dei fratelli, satana. Cominciai a ridere e il peso inizi? ad alzarsi e l?oscurit? svan?. Corsi nella camera delle bambine dove Debbie e Bonnie dormivano in un lettino a castello e dal letto pi? alto presi Debbie nelle mie braccia, portandola con me in sala da pranzo. Erano circa le due di notte e lei dormiva profondamente, ma era talmente bisognosa dell?affetto del padre che si aggrapp? con forza. Mi parve si udire una voce che diceva: ?Lasciala cadere, lasciala andare!? La strinsi ancora pi? forte e dissi a voce alta: ?Mai. ? la mia bambina. Non la lascer? mai cadere, non la lascer? mai andare?. E udii una voce chiara e ferma: ?S?, e tu sei mio figlio. Non ti lascer? cadere, non ti lascer? andare e non permetter? che tu faccia del male a te stesso?. Iniziai a comprendere. Riportai Debbie a letto e iniziai a correre per la casa lodando Dio. Una valanga di versetti mi si riversarono nel cuore:
?Se tieni conto delle colpe, Signore, chi potr? resistere??
?Poich? egli conosce la nostra natura; egli si ricorda che siamo polvere?.
?Poich? il mio giogo ? dolce e il mio carico ? leggero?.
?Ma la bont? del Signore ? senza fine per quelli che lo temono, e la sua misericordia per i figli dei loro figli?.
Svegliai mia moglie e le diedi la buona notizia: ?Cara, non sono pi? arrabbiato con Dio, e lui non lo ? con me. La mia relazione con lui ? a posto ora?.
Avevo provato e conosciuto il suo amore. Non sono migliore di prima, ma non vi sono poteri sulla terra n? all?inferno che possano separarmi da questa relazione di amore e grazia. Da allora ho fallito ancora molte volte, ma nel mezzo di tutto ci? ho continuato ad avere una costante relazione di amore con Dio.



Numero due: Il timore

?...ho avuto paura?. Una relazione impropria con il Signore produce sempre timore.
Il timore ? un legame, provoca dolore, e questo servo tormentato ? stato ingannato da un concetto che a tutt?oggi ? prevalente, ovvero l?idea che Dio non ha bisogno di me, un fragile essere umano, per adempiere un compito. Lo pu? fare semplicemente pronunciando un miracolo. ?Mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso?. Ci? che questo servo intendeva dire era: ?Tu puoi salvare i pagani senza di me. Perch? dovrei evangelizzarli? Tu hai il potere di salvare i miei amati solo con una azione. Per quale motivo dovrei sudare, piangere e pregare??
In qualsiasi posto io vada, incontro cristiani che sono legati da paure di ogni tipo. Paura dell?orgoglio, del futuro, del fallimento, timore di perdere la ragione, paura per i peccati passati, paura della gente e altri ancora. In qualsiasi modo tu ti sia appropriato di questo timore, non lo hai fatto attraverso Dio. E allora perch? farli notare? La Parola afferma: ?Dio non vi dato uno spirito di paura, ma di forza, d?amore e di autocontrollo?. Una corretta relazione con il Signore ? la relazione d?amore, e questa porta via ogni paura. Davide disse: ?Non temer? alcun male ?
Un seminarista mi confess? che i suoi sermoni sembravano precipitare al suolo di dieci metri sotto il pulpito. Una adolescente mi disse: ?Mi sento come se fossi imbottigliata. Prego, piango e leggo la Bibbia, ma mi annoia e mi sento frustrata. ? come se avessi dei nodi dentro di me?. E ancora, una madre mi raccont?: ?Ho dato tutto al Signore, ma continuo a dubitare. Non riesco ad andare oltre. Sono tormentata dalla paura?. Come mai? Perch? tutti questi dubbi e queste paure? Per quale motivo vi sono cos? tante persone oggi che non sanno come vivere una vita di vera fede e di vittoria? Perch? sono ammutoliti dalla paura! Fino a quando questa paura, che ? vera e propria incredulit?, non sar? lasciata fuori, l?uomo non potr? mai essere un?anima libera. Scuotiti di dosso le paure. Vengono solo dal diavolo. Non dargli troppa importanza!

Numero tre: Ossessione per la sicurezza e la salvezza

?Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra? (Matteo 25:25)
Quest?uomo non aveva uno spirito avventuroso, rischiare per il suo padrone lo spaventava. Il timore della competizione lo ha portato a nascondere il suo talento. Piuttosto che essere riconosciuto come un uomo dai grandi talenti, ha preferito adagiarsi per sicurezza. Ha agito con prudenza. Consolava s? stesso dicendo: se non posso farlo, non sar? n? un ipocrita n? un eroe.
Quando gli uomini acclameranno: ?pace e sicurezza?, sar? il momento in cui arriver? la fine. Nel momento in cui le chiese, i ministri e i cristiani cercheranno di mantenere solo il loro status quo, allora la fine sar? vicina. Dio usa uomini che sono pronti a rischiare tutto, a fare un passo di fede, ad investire per la visione, a lanciarsi.
Quante cose grandiose per il lavoro di Dio non verranno mai compiute perch? gli operai contrattano la loro visione per una maggiore sicurezza. Per un gruzzoletto di denaro, con il timore per i ?giorni di pioggia?; con agenti immobiliari la cui seconda attivit? ? predicare; con dilettanti che non si muoveranno fino a quando non vedranno la fine fin dall?inizio.
L?amore per la sicurezza provoca dipendenza! ? un pozzo senza fondo, un desiderio che non potr? mai essere realizzato. Per molti ? come se fossero posati su una mensola e sono inutili al lavoro per Dio a causa di questa difficolt?.
Ho fatto un passo di fede nell?andare a New York. Ho dormito in un ufficetto e ho iniziato il mio ministerio con gli adolescenti senza un dollaro nel mio conto corrente. Dio non mi ha mai respinto, ma anzi mi ha benedetto ogni giorno. Ho messo Dio alla prova.
Cammina per fede e scoprirai un nuovo mondo di vittoria, gloria, avventura e fruttuosit?.
Togliti la museruola! Renditi libero! Non hai bisogno di essere legato!

Lezione:

Il segreto dell?utilit? richiede:

1. Una corretta relazione con Dio. Una relazione padre-figlio basata sull?amore reciproco e sulla comunicazione.

2. Libert? da qualsiasi legame. La paura che lega pu? essere scacciata con la preghiera della fede. Cerca di conoscere che cosa significa il suo amore perch? l?amore perfetto scaccia ogni timore.

3. Un totale abbandono alla fedelt? di Dio. Guarda nella storia di ogni grande evento che Dio ha suscitato e troverai un uomo che non ha avuto paura di rischiare tutto per compiere la sua chiamata.
Vita dopo la risurrezione

?Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Ges? dai morti
abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo Ges? dai morti
vivificher? anche i vostri corpi mortali
per mezzo del suo Spirito che abita in voi?
(Romani 8:11)


Nella mia agenda, il 24 agosto 1965, scrissi: ?Dopo sette anni di servizio per il mio Signore, non ho ancora compreso pienamente l?atto della crocifissione e la risurrezione. Devo sapere cosa significa morire, cosa significa non essere pi? ascoltati?. Lasciate che vi racconti come quella morte arriv?, ci? che Dio mi mostr? durante le due ore prima del momento della morte.
Camminavo avanti e indietro nel mio studio pregando Dio in lacrime e ad alta voce: ?Oh Signore, crocifiggimi, crocifiggimi. Fammi provare la morte, fammi provare la vita dopo la risurrezione?. Lentamente, nella mia mente, camminavo verso il Calvario, cercando di catturare e rivivere gli ultimi momenti con Cristo. Ho provato ad immaginare la sofferenza, la vergogna, il dolore che Cristo ha dovuto subire a causa mia. Ho tentato di afferrare gli sguardi sui volti di coloro che stavano a guardare, deridendo. Ho sofferto nel guardare coloro che lo inchiodavano sulla sua croce per poi issarla sulla collina. Ho atteso per sentire il rombo del tuono e vedere i fulmini, segno questo che mostrava come anche i cieli stessero assistendo alla scena.
Tuttavia, non vi fu alcun tuono e dalle colline si ud? una voce alta, chiara e sonante, il pianto proveniente dalle labbra del Salvatore: ?? tutto finito?.
In un attimo, mi ritrovai a piangere a dirotto: ?? finita! La sua morte ? la mia morte. Sono morto anche io con Cristo. ? finita?. Ora era tutto chiaro e la luce torn? a splendere sulla mia anima. L?apostolo Paolo disse: ?Siamo divenuti conformi alla sua morte?. Per fede dobbiamo passare per lo stesso viale, affrontare la nostra ora di tribolazione, affrontare i nostri accusatori, raggiungere la nostra croce ed essere crocifissi insieme a lui. Per fede dobbiamo credere che sia cos?.
Ges? non ha vissuto la vita nella crocifissione, perch? quest?ultima ? un atto, non uno stile di vita. Grazie a lui le verit? che non ho mai compreso pienamente ora iniziano a farsi reali. La nostra crocifissione ? completa, ? finita, quando insieme a Cristo sulla nostra croce possiamo gridare al mondo intero: ?? finita!?
Dobbiamo riconoscere una volta per tutte che Ges? ha portato a compimento il suo lavoro, che non ? il nostro, ma il suo. Il corpo di Cristo venne lasciato nella tomba e la mattina della risurrezione, lo Spirito del Signore entr? in quella tomba con potenza e risurrezione. Cristo ? risorto in una nuova vita. La Bibbia afferma: ?Colui che ha risuscitato Cristo Ges? dai morti vivificher? anche i vostri corpi mortali? (Romani 8:11). Rifletti un attimo. Lo Spirito che entr? nella tomba, che ha vivificato il corpo del nostro amato Salvatore, ? lo stesso Spirito che viene sopra quel figlio di Dio che ha riconosciuto s? stesso come morto e che pu? proclamare ad alta voce: ?? finita?, e vivifica quel corpo, permettendogli di alzarsi in una nuova vita e di vivere con la potenza della risurrezione. L?apostolo Paolo non ? morto ogni giorno. Io sono convinto che sia morto migliaia di volte in una giornata. Ci? che Paolo cercava di dire ?: ?Paolo, l?apostolo, ? la mia croce; e ogni giorno, posso eliminarlo dall?immagine, posso toglierlo di mezzo cos? che lo Spirito Santo possa lavorare per mezzo di me?.
Il mio scontro con la crocifissione era terminato. Niente pi? sforzi per avere dei meriti. Nessuna condanna perch? non sono in grado di raggiungere le mie aspettative. Non pi? sorprese quando il vecchio uomo che era in me torna a cacciarmi e a suggerirmi che non ? ancora morto del tutto e che mi sono preso in giro da solo, imbrogliando il mio cuore. Lo considero ormai morto, perch? ? stato deposto. Non ? pi? il dittatore, non detta pi? legge sul trono del mio cuore. ? un uomo senza dimora. ? un uomo senza alcuna influenza, senza alcun potere. Non tiene pi? la mia personalit? in prigionia. Ha perso ogni ragione di esistere: e dal momento che ha perso il mio desiderio, la mia personalit? e la mia motivazione, ha perso qualsiasi cosa che parli di vita. Pu? fare tutto il baccano che vuole, ma ormai ? un uomo morto. Pu? reclamare ci? che vuole, ma non ha pi? diritti. Non ha pi? alcuna pretesa su di me, pu? accusarmi, pu? provare a mentirmi e a raggirarmi, ma fino a quando sar? pienamente consapevole che non ha alcuna presa su di me, sar? morto. Non pu? toccarmi, non pu? ferirmi, non pu? pretendere, non pu? usarsi di me. Non pu? guidarmi, n? obbligarmi, n? tanto meno raggirarmi.
Alcune persone hanno una visione sbagliata dell?affermazione di Ges?: ?Prendi la tua croce e seguimi?. Egli ci sta chiedendo di continuare a camminare verso il Calvario. Ci? potrebbe suggerire che la crocifissione ? qualcosa di distante, non raggiungibile. Comprenderemo prima o poi che la croce a cui Ges? faceva riferimento ? la natura umana con tutte le sue fragilit?, i suoi pesi, le sue tentazioni e le sue restrizioni? Comprenderemo che Ges? sta cercando di dirci di prendere la nostra croce di debolezze e incapacit? e di andare avanti nonostante queste?
David Wilkerson ? la mia croce pi? grande. Non sar? mai in grado di fare qualcosa per la gloria di Dio se guardo continuamente dentro al mio cuore, perch? mi convincerei di non fare niente per Dio, dal momento che vedrei solo le mie indegnit?. Mi ritroverei impantanato nei miei fallimenti passati. Mi scontrerei con le paure dell?ignoto e dei domani. S? caro amico, essere umani ? una croce.
? una croce riconoscere quanto siamo deboli, ma ? proprio questa la visione di noi stessi alla quale dobbiamo morire. Satana sarebbe contento di vederci annientati da momenti di autoanalisi perch? lui vuole che la tua inettitudine venga mutata in reticenza.
Il Calvario ? qualcosa di reale per me. Ci sono stato. Ero li insieme a Cristo. Ma per me il Calvario ? stato una via d?uscita, una via di fuga. ? stato una porta aperta verso la potenza, la vittoria, la gioia, la pace e la fruttuosit? di una vita di resurrezione. Ges? finalmente depose la sua croce, ma sappiamo che fu molto difficile farlo.


Lezione:

La crocifissione ? un atto, la resurrezione uno stile di vita. ? necessario considerare ogni giorno ci? che la croce significa e implica, ma dobbiamo anche comprendere la potenza e la gloria che diventa nostra per mezzo del processo di resurrezione.
Rifletti: ?Colui che ha risuscitato Cristo Ges? dai morti vivificher? anche i vostri corpi mortali?.

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David Ray Wilkerson (David Wilkerson)
David Ray Wilkerson (David Wilkerson)

David Wilkerson (1931-2011) è stato un evangelista e pastore americano.
Dopo la scuola superiore, entrò al Central Bible College, fu ordinato ministro, e servì come pastore in piccole chiese della Pennsylvania.

Nel 1958 fu chiamato da Dio a New York per ministrare ai membri delle gang e ai tossicodipendenti della città, come racconta nel suo bestseller The Cross and the Switchblade (in italiano pubblicato come La croce e il pugnale che è successivamente diventato anche un film). Dal suo lavoro nelle strade con ragazzi problematici e affetti da dipendenze, nacque il ministero TeenChallenge, che offre diversi programmi di recupero a giovani, adulti e alle loro famiglie.

Wilkerson fondò anche Youth Crusades, CURE Corps e World Challenge e, nel 1987, la chiesa di Times Square.

Sentiva anche il forte peso di incoraggiare e fortificare i pastori e dal 1999 al 2008 viaggiò in tutto il mondo tenendo conferenze a questo scopo.

Per più di 40 anni, il suo ministero evangelistico incluse la predicazione, l'insegnamentoi e la scrittura. Ha scritto oltre 30 libri, tra cui Revival on Broadway (in italiano pubblicato come Risveglio a Boroadway), It Is Finished, Hungry for More of Jesus (in italiano pubblicato come Affamati sempre più di Gesù), Have You Felt Like Giving Up Lately? (in italiano pubblicato come Non gettare la spugna) e The Vision (in italiano pubblicato come La Visione).

Wilkerson ha sempre sfidato la sua chiesa ad ubbidire agli insegnamenti di Gesù. Egli predicava la santità di Dio, la sua giustizia e il suo amore, potenti messaggi biblici che incoraggiavano a vivere in modo giusto e in totale dipendenza da Dio.

David era sposato con Gwen, avevano quattro figli e 11 nipoti.


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