Proprio come Gesù - Vuoi avere un cuore come il suo?
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Voler essere proprio come Gesù. Sembra un traguardo impossibile, a meno che non accettiamo una semplice verità: Dio ci ama.Ma non soltanto Dio ama ognuno di noi esattamente come siamo, ma vuole, a poco a poco, che diventiamo come lui.Non ci ama per poi abbandonarci a noi stessi; ci ama invece al punto di vivere in noi, di fare del nostro cuore la sua casa.Ma questo richiede qualche strigliatina, un certo rimaneggiamento e un tantino di ristrutturazione.Perché? Perché egli vuole che abbiamo un cuore come il suo.
ISBN: 9788880773313
Producer: Editrice Uomini Nuovi
Product Code: 9788880773313
Weight: 0,190kg
Binding: Brossura
Language: Italian

Sample chapter

Un cuore come il suo

E se, per un giorno, Gesù si trasformasse in te?
E se, per ventiquattro ore, si mettesse nei tuoi panni, vivesse in casa tua e si assumesse i tuoi impegni? Il tuo principale diventa il suo principale, tua madre diventa sua madre, i tuoi tormenti diventano i suoi tormenti. Con un’unica eccezione: nella tua vita non cambia nulla. La tua salute non cambia. Le tue circostanze non cambiano. I tuoi impegni restano gli stessi. I tuoi problemi non vengono risolti. Avviene soltanto un cambiamento.
E se, per un giorno e una notte, Gesù vivesse la tua vita con il suo cuore? Il tuo cuore si prende un giorno di ferie e la tua vita viene guidata dal cuore di Cristo. Le sue priorità governano le tue azioni. Le sue passioni determinano le tue decisioni. Il suo amore dirige il tuo comportamento.
Come saresti? Gli altri avvertirebbero un cambiamento? I tuoi familiari vedrebbero qualcosa di nuovo? I tuoi colleghi di lavoro percepirebbero la differenza? E che dire dei meno fortunati? Li tratteresti allo stesso modo? E i tuoi amici? Noterebbero più gioia? E i tuoi nemici, allora? Otterrebbero più misericordia dal cuore di Cristo che dal tuo?
E tu? Come ti sentiresti tu? Quali effetti avrebbe un tale trapianto sul tuo livello di stress? E sui tuoi sbalzi d’umore? Sulla tua irritabilità? Dormiresti meglio? Vedresti i tramonti in modo diverso? La morte in modo diverso? Le tasse in modo diverso? Magari avresti meno bisogno di aspirine e sedativi? E che dire della tua reazione ai ritardi dovuti al traffico? (Ahi! Mi sa che ho toccato un tasto dolente!) Avresti ancora paura di ciò che ti spaventa? Meglio ancora: faresti ancora ciò che fai?
Faresti ancora ciò che avevi programmato di fare nelle prossime ventiquattro ore? Fermati un istante e consulta la tua agenda. Obblighi. Impegni. Viaggi. Appuntamenti. Se Gesù assumesse il controllo del tuo cuore, cambierebbe qualcosa?
Continua a riflettere su questo per qualche istante. Regola l’obiettivo della tua immaginazione fino a raffigurarti in modo chiaro Gesù alla guida della tua vita e a quel punto scatta e metti la foto in cornice. Ciò che vedi è ciò che Dio vuole. Egli vuole che tu abbia in te “lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù” (Filippesi 2:5).
Il piano di Dio per te è niente di meno che un cuore nuovo. Se tu fossi un’automobile, Dio vorrebbe il controllo del motore. Se tu fossi un computer, rivendicherebbe il software e il disco rigido. Se tu fossi un aeroplano, prenderebbe posto nella cabina di pilotaggio. Ma sei una persona e perciò Dio vuole cambiare il tuo cuore. Siamo chiamati a essere “rinnovati nello spirito della… mente e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità” (Efesini 4:23-24).
Dio vuole che tu sia proprio come Gesù. Vuole che tu abbia un cuore come il suo.
A questo punto intendo correre un rischio. è pericoloso riassumere verità enormi in una sola frase, ma ci proverò. Se si potesse racchiudere ciò che Dio desidera per ognuno di noi in una o due righe, potremmo leggere qualcosa del genere:

Dio ti ama proprio come sei, ma si rifiuta di lasciarti così. Egli vuole che tu sia proprio come Gesù.

Dio ti ama proprio come sei. Se pensi che l’amore di Dio per te sarebbe più forte se tale fosse la tua fede, ti sbagli. E se pensi che l’amore di Dio per te sarebbe più profondo se tali fossero i tuoi pensieri, ti sbagli di nuovo. Non confondere l’amore di Dio con l’amore della gente. L’amore degli altri spesso cresce con le prestazioni e diminuisce con gli errori. Non è così per l’amore di Dio. Egli ti ama proprio al punto in cui sei. Per citare lo scrittore preferito di mia moglie:
“L’amore di Dio non cessa mai. Mai. Per quanto lo disprezziamo, lo ignoriamo, gli disubbidiamo, egli non cambia. La nostra malvagità non può sminuire il suo amore. La nostra bontà non può accrescerlo. Non possiamo guadagnarcelo con la nostra fede più di quanto possiamo metterlo a rischio con la nostra stupidità. Dio non ci ama di meno se falliamo e non ci ama di più se riusciamo. L’amore di Dio non cessa mai” (adattamento da Un tuono gentile, di Max Lucado, pag. 33).

Dio ti ama proprio come sei, ma si rifiuta di lasciarti così.
Quando mia figlia Jenna aveva da poco imparato a camminare, ero solito portarla in un parco poco distante dal nostro appartamento. Un giorno stava giocando in una buca della sabbia quando si avvicinò a noi il carretto dei gelati. Gliene comprai uno e quando mi voltai per darglielo vidi che aveva la bocca piena di sabbia. Lì dove avevo inteso mettere una squisitezza, lei aveva messo qualcosa di sporco. La amavo con la bocca piena di terra? Assolutamente sì. Non la consideravo più mia figlia perché aveva quella terra in bocca? Certamente no. Le avrei permesso di tenersi la terra in bocca? Per nulla al mondo. La amavo proprio lì dov’era, ma mi rifiutavo di lasciarcela. La portai alla fontana e le lavai la bocca. Perché? Perché la amo.
Dio fa lo stesso con noi. Ci conduce alla fontana. “Sputa fuori la terra, tesoro”, ci esorta il nostro Padre. “Ho qualcosa di meglio per te”. E così ci purifica dall’impurità: immoralità, disonestà, pregiudizio, amarezza, avidità. Non ci piace granché la purificazione; a volte preferiamo addirittura la terra al gelato. “Se voglio mangiarmi la terra, me la mangio!” sbottiamo stizzosi. Ed è vero, possiamo farlo. Ma se lo facciamo, siamo noi a rimetterci. Dio ha un’offerta migliore. Vuole che siamo proprio come Gesù.
Non è una buona notizia? Non sei incollato alla personalità di oggi. Non sei condannato all’irritabilità. Sei modificabile. Anche se ti sei preoccupato ogni giorno della tua vita, non è necessario che ti preoccupi per il resto della tua vita. E se tu fossi nato fanatico? Non è necessario che tu muoia come tale.
Da dove ci viene l’idea che non possiamo cambiare? Da dove hanno origine affermazioni come: “è nella mia natura preoccuparmi”, oppure: “Sarò sempre pessimista. Sono fatto così”, o ancora: “Ho un brutto carattere. Non posso impedirmi di reagire in un certo modo”? Ma chi l’ha detto? Faremmo analoghe affermazioni riguardo al nostro corpo? “è nella mia natura avere una gamba rotta. Non posso farci niente”. Ovviamente no. Se il nostro corpo funziona male chiediamo aiuto. Non dovremmo fare lo stesso con il nostro cuore? Non dovremmo chiedere aiuto per il nostro atteggiamento aspro? Non possiamo farci curare per le nostre filippiche egoiste? Certo che possiamo. Gesù può cambiare il nostro cuore. Egli vuole che abbiamo un cuore come il suo.
Riesci a immaginare un’offerta migliore?

Il cuore di Cristo

Il cuore di Gesù era puro. Il Salvatore era adorato da migliaia di persone, eppure si accontentava di una vita semplice. C’erano donne che si prendevano cura di lui, eppure non fu mai accusato di pensieri lascivi; disprezzato dalle sue stesse creature, fu però disposto a perdonarle prima ancora che facessero appello alla sua misericordia. Pietro, che viaggiò con Gesù per tre anni e mezzo, lo descrisse come “un agnello senza difetto né macchia” (1 Pietro 1:19). Dopo aver trascorso lo stesso lasso di tempo con Gesù, Giovanni affermò: “E in lui non c’è peccato” (1 Giovanni 3:5).
Il cuore di Gesù era pacifico. I discepoli erano consumati dal problema di far mangiare migliaia di persone, ma Gesù no. Egli ringraziò Dio per il problema. I discepoli gridavano per lo spavento in mezzo alla tempesta, ma Gesù no. Egli continuò a dormire. Pietro sguainò la spada per combattere i soldati, ma Gesù no. Egli alzò la mano per guarire. Il suo cuore era in pace. Quando i discepoli lo abbandonarono, mise il broncio e se ne tornò a casa? Quando Pietro lo rinnegò, Gesù perse forse le staffe? Quando i soldati gli sputarono in faccia, soffiò fuoco su di loro? Lungi da ciò. Era in pace. Li perdonò. Si rifiutò di lasciarsi guidare da un desiderio di vendetta.
Si rifiutò anche di lasciarsi guidare da qualsiasi cosa che non fosse la sua eccelsa vocazione. Il suo cuore era risoluto. La maggior parte delle vite non mirano a nulla in particolare e lo ottengono. Gesù aveva un unico obiettivo: salvare l’umanità dal peccato. Poté riassumere la propria vita in una frase: “Il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto” (Luca 19:10). Gesù era talmente concentrato sul suo incarico da sapere quando dire: “L’ora mia non è ancora venuta” (Giovanni 2:4) e quando dire: “è compiuto!” (Giovanni 19:30). Ma non era concentrato sul suo obiettivo al punto di essere sgarbato.
è vero piuttosto il contrario. Com’erano amabili i suoi pensieri! I bambini trovavano Gesù irresistibile. Vedeva la bellezza nei gigli, la gioia nell’adorazione e le possibilità nei problemi. Trascorreva intere giornate con moltitudini di persone malate e provava dispiacere per loro. Per tre decenni mosse i suoi passi tra la melma e il sudiciume del nostro peccato, eppure vide in noi abbastanza bellezza da morire per i nostri errori.
Ma l’attributo supremo di Cristo era questo: aveva un cuore spirituale. I suoi pensieri riflettevano la sua comunione intima con il Padre. Affermò: “Io sono nel Padre e il Padre è in me” (Giovanni 14:11). Il suo primo sermone riportato dai vangeli comincia con le parole: “Lo Spirito del Signore è sopra di me” (Luca 4:18). Egli era “condotto dallo Spirito” e “pieno di Spirito Santo” (Luca 4:1). Fece ritorno dal deserto “nella potenza dello Spirito” (Luca 4:14).
Gesù prendeva istruzioni da Dio. Era sua abitudine andare a adorare (Luca 4:16). Era solito memorizzare le Scritture (Luca 4:4). Luca afferma che spesso Gesù “si ritirava nei luoghi deserti e pregava” (Luca 5:16). Era il tempo che trascorreva in preghiera a guidarlo. Una volta tornò dalla preghiera e annunciò che era giunto il momento di spostarsi in un’altra città (Marco 1:38). A un’altra parentesi di preghiera fece seguito la selezione dei discepoli (Luca 6:12-13). Gesù era guidato da una mano invisibile. “Le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente” (Giovanni 5:19). Nello stesso capitolo afferma: “Io non posso far nulla da me stesso; come odo, giudico” (Giovanni 5:30).
Il cuore di Gesù era spirituale.

Il cuore dell’umanità

I nostri cuori sembrano così distanti dal suo. Egli è puro; noi siamo avidi. Egli è pacifico; noi siamo tormentati. Egli è risoluto; noi siamo distratti. Egli è amabile; noi siamo capricciosi. Egli è spirituale; noi siamo terreni. La distanza tra i nostri cuori e il suo pare immensa. Come potremmo mai sperare di avere il cuore di Gesù?
Sei pronto per una sorpresa? Ce l’hai già. Hai già il cuore di Cristo. Perché mi guardi in quel modo? Pensi che ti prenda in giro? Se sei in Cristo, hai già il cuore di Cristo. è una delle promesse più grandi e incomprese che Dio ci ha fatto: se hai dato il tuo cuore a Gesù, Gesù ha dato sé stesso a te. Ha fatto del tuo cuore la sua casa. Sarebbe arduo riuscire a esprimerlo in modo più succinto dell’apostolo Paolo: “Cristo vive in me!” (Galati 2:20).
A rischio di ripetermi, permettimi di ripetermi. Se hai dato la tua vita a Gesù, Gesù ha dato sé stesso a te. è entrato, ha disfatto i bagagli ed è pronto a trasformarti “nella sua stessa immagine, di gloria in gloria” (2 Corinzi 3:18). Paolo lo spiega così: “Infatti chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo istruire? Eppure noi abbiamo la mente di Cristo” (1 Corinzi 2:16). La Living Bible rende così il medesimo versetto: “Per quanto possa sembrare strano, noi cristiani abbiamo in noi una porzione dei pensieri e della mente di Cristo”.
E strano è proprio la parola giusta! Se ho la mente di Gesù, perché penso ancora tanto come me? Se ho il cuore di Cristo, perché ho ancora le nevrosi di Max? Se Gesù dimora in me, perché continuo a odiare gli ingorghi stradali?
Parte della risposta è illustrata dalla storia di una signora che possedeva una casetta sulla costa irlandese a cavallo del secolo. Era alquanto ricca, ma al contempo conduceva uno stile di vita piuttosto frugale. La gente fu sorpresa, perciò, quando decise di essere tra le prime persone a beneficiare della corrente elettrica in casa.
Diverse settimane dopo l’installazione si presentò alla sua porta un letturista. Le chiese se l’elettricità funzionasse a dovere e lei gli assicurò che non c’erano problemi. “Mi chiedevo se lei potesse spiegarmi qualcosa”, le disse poi il letturista. “Il contatore rivela un utilizzo pressoché nullo della corrente elettrica. Ma lei ne fa uso?”
“Certamente”, rispose la donna. “Ogni sera, quando il sole tramonta, accendo le luci il tempo sufficiente per accendere le candele; poi le spengo”.
è collegata alla corrente elettrica, ma non ne fa uso. La casa è provvista dell’allacciamento, ma nulla è cambiato. Non commettiamo forse lo stesso errore? Anche noi, con l’anima salvata, ma il cuore immutato, siamo allacciati, ma non modificati. Confidiamo in Cristo per la salvezza, ma ci opponiamo alla trasformazione. Di tanto in tanto accendiamo l’interruttore, ma per la maggior parte del tempo ci accontentiamo della penombra.
Che cosa accadrebbe se lasciassimo la luce accesa? Che cosa accadrebbe se non soltanto accendessimo l’interruttore, ma vivessimo in piena luce? Che cambiamenti avrebbero luogo se ci accingessimo al compito di dimorare nella radiosità di Cristo?
Non ci sono dubbi al riguardo: Dio ha progetti ambiziosi per noi. Lo stesso Dio che ha salvato la tua anima desidera rifarti il cuore. Quello che ha in mente è niente di meno che una trasformazione totale: “Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo” (Romani 8:29).
“Vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l’ha creato” (Colossesi 3:10).
Dio è pronto a trasformarci nell’immagine del Salvatore. Accetteremo la sua offerta? Ecco il mio suggerimento. Immagina che cosa voglia dire essere proprio come Gesù. Guardiamo adesso a fondo nel cuore di Cristo. Dedichiamo qualche capitolo ad approfondirne la compassione, a riflettere sulla sua comunione con il Padre, ad ammirarne la determinazione, a ponderarne la resistenza. Come perdonava? Quando pregava? Che cosa lo rendeva così amabile? Perché non rinunciò? Adesso fissiamo “lo sguardo su Gesù” (Ebrei 12:2). E forse, vedendo lui, vedremo ciò che possiamo diventare.



“Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda,
se uno ha di che dolersi di un altro.
Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi”
(Colossesi 3:13)

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Max Lucado
Max Lucado

Max Lucado (1955) è un autore americano e pastore presso la Oak Hills Church di San Antonio, in Texas.
Ha conseguito due lauree alla Abilene Christian University e il suo primo lavoro come pastore è stato come associato presso una piccola chiesa di Miami, in Florida. Fu lì che sviluppò la sua passione per le persone, il ministero e la scrittura, iniziando con una colonna nella newsletter settimanale della chiesa.

Negli anni '80 si è trasferito a Rio de Janeiro con la moglie per aiutare nella fondazione di nuove chiese e vi è rimasto per cinque anni.

Max ha scritto oltre 40 libri e dalla pubblicazione del suo primo libro, ha condiviso le promesse di Dio in sermoni, libri, articoli e interviste. I suoi scritti appaiono anche in video, meditazioni, canzoni, biglietti, opuscoli, studi biblici e commentari. I suoi libri appaiono regolarmente nelle classifiche dei bestseller nazionali, comprese quelle del New York Times e sono stati tradotti in oltre 54 lingue.

Max Lucado è stato soprannominato “pastore d'America” dalla rivista Christianity Today e il New York Times lo ha definito uno dei più influenti leader sui social media.

Max e Denalyn vivono a San Antonio, hanno tre figlie e due nipoti.


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